2.2.0 Annali d’ Ita l i a! nevai avelie ben addottrinate le milizie Turchefche, o altra cagione: certo è, che quella campagna riufcì non men deplorabile della precedente per liCriftiani, e convenne alzare il guardo al Trono del Dio de gli eferciti, i cui giuftì giudizj fon coperti da troppe tenebre. Nèi Ruffiani ebbero miglior mercato. Furono effi coftretti a far ialtare tutte le fortificazioni di Oczokow, e a ntirarfene. Prefero bensì nella Crimea la Fortezza di Precope, ma poi dopo averne demolite le fortificazioni e fpianate le linee , e recati gravitimi danni a quelle contrade, fe ne tornarono indietro. Fu da elfi tentatoli palleggio del Niefter, ma fenza poter ottenere l’intento . Comparve in quelli tempi alla Corte di Coftantinopoli, e vi fu ricevuto con di-itinro onore Giufeppe Figlio del fu Principe Ragotzki, il quale dimentico delle grazie a lui compartite in addietro dal clemenrifiìmo Auguflo , fe ne fuggì alla Porta, per ravvivar le fue pretenfiuni fo-pra la Tranfilvania* e fece credere al Gran Signore di avere in quella Provincia e in Ungheria un’infinità di feguaci. Ne’ pure in quell:’ Anno fi feppe cofa credere de gli affari della Cor-fica, perchè tuttodì a buon mercato fi fpacciavano bugie. Efaltavano alcuni la gran copia di foccorfi dati a’ Corfi non meno di gente che •di munizioni, artiglierie, ed armi: lòccorfi, dico, i quali fi diceano inviati colà dal Baron Teodoro, e che altri attribuiva ad una Potenza , la quale fegtetamente tenefTe mano a quella ribellione , additando con ciò la Corte di Spagna , o pure di Napoli. Negavano altri quelle nuove, e folleneano eclifTata affatto la fortuna delf efimero Re Teodoro. Sul principio dell’Anno fu fparfa voce, che quello Ventu-riere da Orano foffe di nuovo sbarcato in Corfica -, e fi vedevano progetti lodevoliffimi pubblicati fotto fuo nome, per far fiorire il cotn-merzio di quell’Itola colla erezion di varie Saline ,con attendere alle JVliniere, con fabbricar Cannoni,e Mulini di polve da fuoco, e con incoraggir 1’ Agricoltura , e la Pefca . Ma non fi verificò il di lui arrivo. Fu bensì vero , che nel dì quinto di Febbraio sbarcarono alla Ba- ili a , Capitale di quel Regno, tre mila uomini di trup e Franzefi, fotto il comando del Contedi Boiffieux . Aveano i Genovefi implorato il patrocinio della Francia in quello loro troppo lungo e difpen-diofo difaftro;*fe pure non fu la Corte di Francia, che attenta ad o-gni foglia , che fi muova in Europa , per foipetto, che gli Spagnuo-ìi un dì non fi prevaleflero di quella follevazione per impadronirli della Corfica , efibì alla Repubblica le fue forze , per terminar quella pugna. Certo è, che colà furono trafportate le fuddette milizie , non già con animo d’infierire contro quella valorofa Nazione, a cui non man-