xxxnr » rutto il non avere nè Pippino , nè Carlo mentovata Roma, nè il » Ducato nelle lor Donazioni , quando etter dovea la prima a nominar-» fi , come Sede del Pontefice , Tono altresì argomenti chiariffimi di Do-» minio : occulti folo a chi immagina inveiliture di Regni in Sante Re-» liquie , e ftravolge le teftimomanze d’ Autori contemporanei per for-» mare un falfo fiftema di Principato y alterandone con artifizio i fon-» damenti. Paffiamo avanti . » Negli ultimi tempi de’Re Merovingi, S. Zaccaria ricercato, e » fupplicato da’ Maggiordomi di Francia , che fono i Carolini, efalta » a quei Trono Pippmo ; e Stefano II. SucceiTore di S. Zaccaria ; lo di-» chiara Patrizio , o fia difenfore della S. Sede , giacché non avea for-» ze ballanti per foftenere il nuovo Principato, foggetto a continui tor-» bidi , conforme lo era ftato fotto i fuoi Predeceffori , che lo Tonda-» rono . Ciò erafi tentato alquanto prima , iebbene fenza profitto, da » San Gregorio III. con Carlo Martello , il quale perciò non meritò 1’ » onore ne di Re di Francia, nè di Patrizio , checché pretendeaiì dagli » eruditi per via di congetture , e falfe opinioni : materia , che non » può qui reftringerfi, e che abbiamo dichiarata nelle note alle due »prime lettere del Codice Carolino . Ma ficcome redimimmo all’ E-» minentitìimo Sign. Cardinal Pafìionei quel preziofo Codice , di cui »parlammo Tanno 1746. nel Giornale ( pag. zìi. e fegg. ) , e le con-» tinue occupazioni di S. E. non gli permettono cTeleguir l’ideato » diTegno : così nè noi profeguir potemmo le note alle altre lettere , » nè il noftro lettore può aver vide quelle, che rimangono inedite » pretto di noi. Corrifpofe magnificamente il Re Pippino a tanta bene-» ficenza, e fenza nfparmiar fatiche, o fpefe , calò ben due volte in » Italia a prò delia S. Sade : e con maggior vantaggio di effa vi ven-» ne il Re Carlo, figliuol di Pippino; perciocché fuperato l’ultimo »Re de’Lombardi Defiderio, e Tpogìiato del Regno d’Italia., nè »fece acquifto alla Corona, e aiììcurò il Dominio di S. Chiefa . » Qual et fotte quello Dominio , cominciato da Tpontanea dedizio-» ne de’popoli, e aumentato dalle note Donazioni de’due R.e novelli » teftè Iodati, lo abbiamo in più articoli del noftro Giornale divi Tato . » Non abbiamo però in alcuno di effi attribuito il titolo fjlfo di Do-» nazione a Roma, e fuo Ducato ; perchè ne conofcemmo Signore il » Pontefice per 1’ altro titolo più antico di dedizione. Appena comin-» eia egli ad aver luogo ne’ Diplomi Imperiali dopo un poffeffo di quaft »90. anni pretto noi, che ammettiamo quello di Lodovico, e mol» » to più tardi pretto l’Annalifta, il quale non ammette, che il Di-» ploma d’Ottone , e quefto con mille eccezioni, il quale appartiene » all’anno 9ÓZ. cioè 230. anni almeno dopo il Dominio Pontificio in