318 Annali d* Itali aT prile gran movimento fi fece nell’Armata Spagnuola; s’appreflarono al fiume in più luoghi le loro fchiere in apparenza di volerlo pallare, e tentarono anche di gittare un Ponte . Si difpofero a ben riceverle anche gli Auftriaci, tutti pofti in ordine di battaglia. In quello mentre, cioè in quella fteiia notte, il Marchefe di Cartellar, lafciato poco più di ottocento uomini, parte anche invalidi, con feffanta Utìziali nel Cartello, alla fordina e fenza toccar tamburo , fé ne ufcì colla fua gente di Parma, Teco menando quattro pezzi di cannone, e trenta carra di bagaglio e munizioni; e dopo avere forprefo un picciolo corpo di guardia degli Auftriaci, s’incamminò alla volta della montagna , cioè di Guardaione e Monchierugolo , con difegno di paífare per la Lunigiana nel Genovefato, e di là alla fua Armata. Lafciò quefta gente la defolazione per dovunque palsò, e non poco ancora ne fofferirono le confinanti terre del Reggiano. Tardi gli Auftriaci, formanti il blocco, fi avvidero di quefta inafpettata fuga. Dietro a i fuggitivi fu fpedito il Tenente Marefciallo Conte Nadafti co’fuoi UiTeri, e con un corpo di Croati, che gl’infeguì per qualche tempo alla coda . Seguirono perciò varie battagliole ; ma in fine il Nadafti fu obbligato a lalciar in pace i fuggitivi, perchè non poteano i fuoi cavalli caracollar per que’monti, e caddero anche in qualche imbofcata con loro danno. Molti di quella truppa Spagnuola, ma di varie Nazioni, e probabilmente la metà d effi , in quefta occafione difettarono. Il refto dopo un gran giro arrivò in fine ad unirfi coll’efercito del Reai Infante, ridotto a poco più di tre mila perfone.Non mancò poi chi cenfurò il Cartellar, perchè avendo fotto il fuo*comando dieci mila foldati, creduti le migliori truppe dell’efercito Spagnuolo, per non efferfi ritirato quand’era tempo, ne avea perduta la maggior parte. Pel Reggiano tornarono indietro molti de gli UiTeri, e fi rifecero fo-pra i poveri abitanti di que¡lo, che non aveano trovato nel Parmigiano , Taccheggiato prima di gli altri. Per la ritirata improvvifa del Cartellar , che niun penfiero s’ era prefo della lor falvezza , in grande fpavento rimafero 1 Cittadini di P.irma. Pafsò da lì a non molto la paura, perchè nella feguente mattina del dì 20. rientrarono pacificamente in quella Città i Tedefchi col Generale Conte Pallavicini Plenipotenziario della Lombardia Auftriaca ; il quale torto vi fece pubblicare un generai perdono con rincorare gli afflitti ed intimoriti Cittadini . Poco poi fi fece pregare il prefidio di quel Cartello a render-fi prigioniere di guerra, con ottener folamente di falvare l’equipaggio tanto fuo che de gli altri Spagnuoli, rifugiato in quella poco forte Fortezza; die quella appunto era ilata la mira del Marchele di Ca-