Anno MDCCXL. fo. Tofto fu ella riconofciuta dai fudditi per Regina d’Ungheria e Boemia, ed Erede di tutti gli Stati e dominj dell’inclita Caia d’Au-ftria . Diede ella principio in graziofe maniere al fuo governo col rimettere in libertà i Generali Seckendorf, 'Wallis, e Neuperg , e coll’ ifminuire d’alquanti aggravj i fuoi Popoli. Dichiarò ancora Corre-gente dell’Auftriaca Monarchia il Gran Duca fuo Conforte, colle qua- li azioni, e con altre tutte lodevoli, confermò ne’Sudditi fuoi la fpe-ranza di provare come rinato nella Figlia l’impareggiabil Augufto Carlo VI. Ma che ? poco durò quefto bel fereno. Nel dì tre di Novembre fu pubblicato in Monaco da Carlo Alberto Elettore ài Baviera una. Protetta perfervatrice delle fue ragioni fopra gli Stari della Cafa d’Au-ftria; nè egli volle riconofcere per Regina ed Erede di e/iì Stati la Gran Ducheffa fuddetta. Si fondavano le pretensioni d’efiò Elettore fopra il Teftamento di Ferdinando 1. lmperadore , in cui fecondo la Copia efiftente in Monaco fi leggeva , che la Primogenita dello fteffo Augufto fuccederebbe re i due Regni d’Ungheria e Boemia, cafo che non vi fojfero Eredi*Majchi de i tre Fratelli della medefima . Da ef-fa Primogenita , cioè da Anna d' éuflria difcendeva l’Elettore fteffo . Perchè egli fempre ricusò di approvare la Prammatica Sanzione , fi ftudiò Tlmperador Carlo VI. vivente per mezzo della Corte di Francia , di calmare sì fatta pretenfione, con far conofcere difettofa quella Copia di Teftamento, tuttoché autenticata da un recente Notaio , perchè nell’Originale d’effo Teftamento non fi leggeva quella parola Mafchi, ma folamente in cafo che pai non vi fojfero Legittimi Eredi de i tre fuoi Fratelli, o fimili parole Tedefche, le quali atterravano tutto l’edifizio formato dalla Corte di Baviera. EiTendo poi paffato all’altra vita effo Augufto, la Regina , a fin di chiarire 1’ Elettore e il Pubblico tutto di quefta verità, pregò i Miniftri di tutti i Sovrani, che fi trovavano in Vienna, e maffiinamente quel di Baviera , di raunarfi un dì in cafa del Vicecancelliere Conte di Sintzendorf, per efamina-re il Protocollo ed Originale del fopra enunziato Teftamento . Tutti l’ebbero fotto gli occhi, ed attentamente offervandolo, trovarono tale effere 1’efpreffione del Teftatore Ferdinando Augufto, quale fi fo-fteneva in Vienna. E perciocché il Miniftro Bavarefe non contento d’aver come gli altri ben confiderata la verità di quelle parole, portò anch’ effo Protocollo ad una iìneftra , per offervar meglio contro la luce, fe alcuna rafchiatura o frode aveffè alterato il primario carattere, nè vi trovò alterazione alcuna: non potè ritenerli il Vice-Cancelliere dalla collera , e dal prorompere contra di lui in rìienti-menti per tanta diffidenza. Ma che quello ripiego nulla fervifle a ditto rre