Annali d’ Italia; Carlo Emmanuele Re di Sardegna, iìccome Sovrano potente, e più de gli altri intereffato ne’tentativi, che i Re di Spagna e delle due Sicilie meditavano di fare in effa Italia. Perciocché per conto della Repubblica di Venezia ben prefto fi {coprì, che fecondo le fag-gie fue Mailìme faceva ella bensì un confiderabil aumento di truppe nelle fue Città di Terra ferma, ma coll’ unico difegno di tenerfi neutrale ; giacché forze non le mancavano per fare rifpettare la fua indifferenza e neutralità . Avea fulle prime il Re di Sardegna fatto indagare i fentimenti della Corte di Madrid in riguardo alla perfona e forze fue nella prefente rottura. La ritrovò così perfuafa della propria potenza , che non fi credea nè bifognofa dell’aiuto altrui per conquiftare lo Stato di Milano, nè affai apprenfiva dell’oppofizione, che poteffe farle il Re Sardo , forfè perchè s’immaginava col mezzo degli amici Franzefi di ritenerlo dall’imprendere un contrario impegno. Solamente dunque gli efibì un tenue bricciolo dello Stato di Milano, con promeffa di ricompenfarlo a mifura del fuo foccorfo, e della felicità de’meditati progreflì. Quefta ed altre ambigue rifpoffe congiunte alla conofcenza del pericolo , a cui remerebbe efpofta la Reai Cafa di Savoia , quando cadeffe in mano de gli Spagnuoli lo Stato di Milano, cagion furono, ch’effo Re di Sardegna prendeffe altro cammino . Rifletteva egli, che il Re Cattolico , avea bensì nel Trattato del dì 13. d’Agofto del 1713. approvata la ceffione fatta dall’ Irnperadore al Duca Vittorio Amedeo fuo Padre del Monferrato, Aleff,andria, ed altre porzioni del Milanefe , ed in oltre ceduto nelle forme più obbliganti il Regno di Sicilia al medefimo Duca ; e pure da lì a non molto tentò di fpogìiarlo d’effo Regno ; poterli perciò temere un pari trattamento per gli Stati della Lombardia paffari in dominio della Cafa di Savoia. Applicoifi dunque il Re Carlo Emmanuele a maneggiare gli affari fuoi colla Regina d’ Ungheria, e col Re Britannico, e a fortificar le fue Piazze, e ad accrefcere le lue genti d’ armi, per avere in pronto una poffente Armata al bifogno , bar-cheggiando intanto, finché veniffe il tempo di ftrignere qualche partito . Durante 1* Anno prefente il Pontefice Benedetto XJV. il cui cuore non ad altro inclinava, che alla pace con tutti i Potentati Cattolici, ficcome Padre amantiflìmo d’ognuno, determinò di mettere fine alle differenze inforte fotto i fuoi rredeceffori, e durate per lo ipazio di trentanni fra la Santa Sede, e le Corone di Spagna, Portogallo, due Sicilie e Sardegna. S’erano già fmaltite fotto il precedente Pontefice molte delle principali difiicultà, nè altro mancava, che