Anno MDCCXLIII. Baviera verfo il Reno, e valicarlo con pattare in Alfazia. Parve, che quella sì valorofa Nazione, allorché troppo fi allontana da’confini del iuo Regno, o non confervi la confueta fua bravura, o non fia accompagnata dalla fortuna. Traile anche al Reno l’e ferrilo del Principe Carlo: efercito di gran poifa, e feguirono poi varj tentativi per paiTarlo, con altre azioni, dal racconto delle quali io mi difpenfo. Solamente come punto di grande importanza merita menzione la refa della Città e Fortezza d’Ingolflat, accaduta dopo pochi giorni di afle-dio nel dì nove di Settembre a gli Auftriaci: Piazza la più confiderà-bile della Baviera. Si conobbe nondimeno, che v’intervenne qualche fegreto concerto, perchè non altro fu permeiTo alla Regina d’Ungheria, che di eilrarne l’artiglierie e gli attrecci e le munizioni da guerra. Colà s era ricoverato il meglio dell’Imperador Bavarefe, e a tutto fu portato fommo rifpetto. Cento fettanta cinque furono i Canno-sii, trentuno i Mortari, che afportati di colà andarono a reclutare i magazzini della Regina d’Ungheria, la cui gloria crebbe di molto nell* Anno prefente. Trattarono in quefli tempi i Genovefi con tal ferietà e dolcezza gli affari della Corfica, efibendo a que’Popoli ragionevoli condizioni di vantaggio e ficurezza, che riufcì loro in fine di fmor-zare un incendio di sì lunga durata, e che era loro coilato parecchi nnllioni. Anno di Cristo mdccxliv. Indizione vii. di Benedetto XIV. Papa 5. di Carlo VII, Imperadore 5. PEr tutto il verno del prefente Anno andarono calando dalla Germania copiofe reclute, ed anche alcuni Reggimenti, che pattavano ad ingrofiare l’Armata del Principe di Lobcowit^, acquartierata a Cefena, Forlì, e Rimino, conofcendofi abbailanza, altro non meditarli, che di procedere innanzi per cacciar gli Spagnuoli da Pefaro, e da gli altri Luoghi da loro occupati . All’incontro in tale flato era l’Armata Spagnuola, che quand’anche la forza non la facefl'e sloggiare, farebbe eita obbligata a ritirarli a cagion della mancanza de’foraggi per terra, e perchè giravano per que’lidi alcuni Legni Inglefi, che ne impedivano il trafporto per mare. inviarono gli Spagnuoli varj diflaccamenti pel Ducato d’Urbino, o per precautarfi daH’efTere affiliti da quella parte, o per far credere di voler eglino affalire. Ma finalmente il Principe di Lobcowitz fui principio di Marzo diede la Tomo XII. S 3 mar-