VI » Clemente XÍ. qual magnanimo Pontefice , perchè in rebus trepidis fa-» ceva difotterrare al Cav. Fontana la Colonna Antoniana. In ral con-» nivenza lo tiene fino al 1708. finché le cofe avean mutato faccia in »Itaha, elfendo convenuto alla Cafa di Borbone, com’ei dice all’an-» no 1707. prendere la legge dalla fortuna, e da chi poc’anzi non avea nep-»pure un palmo di terreno in Italia. Giunto poi a detto anno fchiera tut-» ti i malanni a un fiato: invafione di Comacchio; prerenfione Impe-» riale d’inveftir di Parma e Piacenza il Duca Farnefe, come di feudi » Imperiali; armamento Pontificio; quartieri d’inverno fui Ferrarefe, e » Bolognefe; ragioni in lcritto della S. Sede, e di Modena fopra Co-» macchio; e affanni e cure per cagiou de’riti Cinefi, e delle traver-» fie del Card, di Tournon. Sopra tutto lo intereffa Comacchio, e le » fue ricche valli pcfcarecce. Che però eccolo di bel nuovo piantare il » fondamento del pretefo diritto del Sacro Romano Imperio nel Diplo-» ma di Carlo IV. l’ann. 1354. Quello lo avea già sbandito dagli »Annali, conofcendone forfè l’inluffiilenza, come inoltrammo nel »Giornale del 1747. Ma offefo fenza dubbio dall’aver noi mani-» iellato il fuo ravvedimento, lo ha ravvivato in quella continuazio-» ne come abbiam vitto nella Prefazione del Tomo decimo, al qual »luogo ci rimettiamo. E ficcome ivi inorpellò alcun poco la Santa » Sede, e il Pontefice, avendo forfè del ribrezzo ad attribuire il nudo »nome d’ufurpazione all’uno, e all’altra: qui rifparmia folamente la » S. Sede con darle il nome di Camera, e pronunzia apertamente ufur-» patore il Pontefice. Ecco le fue libere parole ( anno 1708. ) Quantunque » non comprefa ( Comacchio ) nel Ducato di Ferrara ; pure fu occupata » da Papa Clemente Vili, nel i5g8. ed era tuttavia detenuta dalla Ca-» mera Apofìolica. Così ad onta di tutte le donazioni nonfofperte, e »di tutte le conferme, fpecialmenre di quella dell’Augufto Ridolfo »progenitore della Cafa d’Auilria, in cui lì legge chiaro Ferrarla, Co-» maclo , Adrianis &c. fi va fpargendo in lingua Italiana con fede ifto-» rica, che il Vicario di Criilo è un ufurpatore, e la S. Sede è una » occupatrice dell’altrui; che le ragioni di carta fcompagnate da for{a » non decidono le liti tra Principi', e che chi non ha altre armi, che ragio-» ni e carte per tor di mano a’ Potenti qualche Stato occupato, altro non è » per guadagnare, che fumo (anno 1709. ) Canoni, de’quali s’imbeve im-» punemente chiunque legge, affinchè lì créda sbandita dalle Corti de’ ^ » Principi Cattolici la giullizia, e annidarvifi folo la prepotenza, e la » non curanza di religione, e d'offequio alla Chiefa. » Giunge l’Annalilta all’anno 1724. infaufto per la Piena Efpofcio-» ne &c. foftenuta da lui fino all’anno 77. dell’età fua, eftremo di fua » vita; mentre in queft’ultimo tomo, che termina con eiì’a (anno 1708.) » fa