Anno MDCCXLIII. *75 ta, fi truova data alle ilampe in Palermo dal Canonico Don France-ico Tetta, con tutti gli Editti in tal congiuntura emanati. Un’altra affai curiofa e molto utile Relazione di quella Tragedia in veri! sdruccioli ho io avuto ibtto gli occhi, fatta dall’Abbate Enea Melani Re-ligiofo Gerofolimitano, che di tutto era beninformato. Fu effa ftam-pata in Venezia nel 1747. Oltre a ciò fi patì in quell’ Anno l’influffo de’Raffreddori per gli Stati della Chiefa, di Venezia, e Tofcana , che traffero al l’epolcro molte migliaia di perfone. Mancò parimente di vita Maria Anna Luifa de’ Medici, Figlia di Cofimo 111. Gran Duca di Tofcana, e Vedova di Gtan-Guglielmo Elsttor Palatino, a cui non avea data prole: Principeffa di gran Pietà e Saviezza. Era nata* nel dì undici d’Agoilo del 16(37. Fatti molti riguardevoli legati, lafciò e-rede de gli ftabili, mobili, e gioie della fua Cala il Duca di Lorena, cioè Francefco Stefano, già divenuto Gran Duca di Tofcana. Le protette fatte contra di tal difpofizione dal Re delle due Sicilie Don Carlo, non ebbero certamente la forza, che feco portò il potteffo. Giunfe ben a tempo quella ricca eredità al Gran Duca, per valerli de’molti pre-ziofi arredi, argenti e gioie in aiuto della Regina d’Ungheria fua Conforte, lagnandoli indarno in lor cuore i Fiorentini al vedere trafpor-tati altrove i tefori ed ornamenti della loro Città. Nel dì nove di Settembre fece il fommo Pontefice Benedetto XIV. la tanto fofpirata Promozione di ventifette Cardinali, perfone tutte di merito, tre de’quali fi rifervò in petto. Quanto alla Germania, dove più che in altri paefi fu bollente la guerra, appena fpuntò la Primavera, che la Regina d’Ungheria, dopo avere fpedita una potente Armata contro la Baviera, pafsò col Gran Duca Conforte e Correggente in Boemia, e nel di dodici di Maggi# folennemente ricevette in Praga la Corona di quel Regno. Nel dì nove d’etto Mefe all’Armata Auilriaca, comandata dal Principe Carlo di Lorena , e dal Marefciallo di Kevenhul-ler venne fatto di dare una rotta a i Gallo-Bavari, pollati alle rive del fiume Inn, con fare molti prigionieri, e coll’acquiilo di quattro cannoni e. di varj Stendardi. Dopo di che il vittoriofo efercito fi fpinfe addotto alla Città di Dingelfing, che abbandonata da’Franzefi, non fi sa, fe per aver eilì pollo il fuoco a i magazzini, o pure per barbarie de’Croati, retto quafi tutta preda delle fiamme. Anche la Città di Landau venne in loro potere, e fu attribuito un fimile incendio d’ effa a i Franzeix, che le diedero anche il facco prima d’andarfene. B-itiraronfi in fretta parimente da Deckendorf, e da Landfut. Perchè parea, eh’etti Franzefi faceffero peggio de gli ileifi nemici, non iì può dire, quanto odio concepirono contra di loro i Bavareii. Arrivavano S 2 già