Anno MDCCXLIV. 185 decifioni. Proruppero i parziali del Re delle due Sicilie in encomj e plaufi per la favia condotta di lui, e de’Tuoi Generali, da che a-vea tenuto lungi da’fuoi confini il potente nemico efercito, e tiratolo nelle anguilie di Velletri, con averlo obbligato a flar ivi per tanto tempo racchiufo. Per lo contrario i ben affetti alla Regina d’Ungheria fi lafciarono fcappar di bocca qualche difapprovazione dell’ operato dal Comandante Generale Aullriaco, non fapendo intendere, perchè egli aveffe prefa la riilrettiffima firada di Velletri , e fi foffe oilinato in quella fituazione, fenza eleggere più tofto, o prima o dappoi, la via di Sora, od altra per entrare nel Regno , dove non era fuor di fperanza qualche mutazione, ed una battaglia potea decidere di tutto . Ma è troppo avvezza la gente a miiurar le lodi e il biafimo delle imprefe dal folo efito loro, quafichè il fine infelice di un’azione faccia, che il faggio non l’abbia con tutta prudenza fui principio intraprefa. Difgrazia , e non colpa è ordinariamente l’avvenimento finiilro delle rifoluzioni formate da chi è proveduto di fen-no. Intanto la mifera Città di Velletri refpirò dal pelo di tanti armati ; ma non reftò già efente da altri mali , perchè per gli {lenti paiTati, e pel fetore di tanti cadaveri malamente feppelliti, forfè una maligna epidemia in quel Popolo . Spedì il Pontefice gente per farne lo {purgo, ed anche aiuto di pecunia; ma non lafciò per quello d’ef-fere ben deplorabile la lor fortuna . Mentre fi facea la guerra finqur accennata nel Levante dell’Italia, un’altra più fiera, che divampò, e fi dilatò in quello medefimo Anno nelle parti di Ponente , traffe a sè gli occhi di tutti. Avendo finalmente la Corte di Spagna ottenuto , che il Re Criilianiiììmo feconderebbe con forze gagliarde i fuoi' tentativi contro gli Stati del Re di Sardegna, fi videro in moto alla metà di Febbraio gli Spagnuoli, per tornare dalla Savoia in Provenza . Quivi fi accoppiarono psfcia l’Infante Don Filippo , e il Principe ài Conty , fupremo Comandante dell’armi Franzefi; e per tempo ognun fi avvide, effere le loro mire dalla parte marittima di Nizza e Villafranca. Contro tanti nemici folo fi trovava il Re di Sardegna Carlo Emmihuek , a cui fu in quelli tempi dato l’attual poffeffo di Piacenza , di Vigevano , e dall’ altro paefe a lui accordato nella Lega di Vormazia ; ma nulla perciò egli fgomenta-to fi ffudiò di ben munire di genti e ripari il paefe fuo poflo al mare . Prima nondimeno, che fi deffe fiato alle trombe in terra , avvenne una gran battaglia in mare fra 1’ Ammiraglio Inglefe Matteus, e la Flotta Franzele e Spagnuola, che s’erano unite in Tolone. Quelle