3oo Annali d’ Italia; Franzeiì il Cattolico Principe di Galles Carlo Odoardo, Figlio di Giacomo 111. Stuardo, Re d’Inghilterra , già chiamato nel precedente Anno in Francia, ebbe la fortuna di paffare fopra una Fregata con alcuni fuoi aderenti, e buona copia d’armi e danaro in llcozia, dove fu accolto con fella da molti di que’Popoli, che non tardarono a fol-levarfi, e a riconofcere per loro Signore il Re di lui Padre. Prefe to-ilo tal piede quell’incendio, che Giorgio II. Re d’Inghilterra, non tanto per opporli a i progreih di quello Principe, quanto ancora per foipetri, che non fi trovale qualche rivoluzione nel cuore del Regno, richiamò a Londra parte delle fue truppe elìdenti in Fiandra, e fece anche idanza a gli Ollandefì del fuilìdio di fei mila foldati, al quale e-rano tenuti fecondo i patti, e bifognò inviarli. Contribuì non poco tal avvenimento a facilitar le conquide de’Franzeiì ne’ Paeiì baili. Non mi fermerò io punto a defcrivere quegli avvenimenti, perchè oramai mi chiama l’Italia a rammentare i fuoi. Fermossi per tutto il verno dell’Anno prefente col quartier gene-nerale Audriaco in Imola il Principe di Lobcowit^, e iì (tendevano le fue truppe per tutta la Romagna. Nello fteffo tempo il Generale Spa-gnuolo Conte di Gages faceva ripofar le fue milizie su quel di Viterbo, e ne’contorni, lagnandoli indarno gl’innocenti Popoli dello Stato Eccleiìadico di sì fatto aggravio. Divedo nondimeno era il danno loro inferito da quede Armate; perchè gli Auftriaci non contenti de’ naturali, eiìgevano anche eforbitanti Contribuzioni in danaro dalle Legazioni di Bologna, Ferrara, e Romagna. PaiTati i primi giorni di Marzo, giacché il Conte di Gages era llato rinforzato da molti fquadroni fpediti dalla Spagna, e da un buon corpo di Napoletani, con edere in viaggio altre fchiere, per unirfi con lui, mife in moto l’Armata fua alla volta di Perugia, e quindi per tre diverfe drade valicò l’Apenni-no, e nel dì 18. cominciarono quelle truppe a comparire a Pefaro. Credevafi, che gli Audriaci podati a Rimino fodero per far teda; ma non fi tardò molto a vedere l’inviamento de’loro Spedali alla volta del Ferrarefe, per di là paffare a Mantova; e da che i Napolifpani s’inoltrarono verfo Fano, il Principe di Lobcowit^, incendiati i proprj magazzini, cominciò a battere la ritirata verfo Cefena, Forlì, e Faenza. Parea che i Napolifpani avellerò l’ali; non l’ebbero meno gli Audriaci; talmente che arrivato il Principe fuddetto nel dì quinto di Aprile a Bologna coll’Armata’, non le diede ripofo, e fecela marciare alla volta della Samoggia. Ma da che cominciarono i nemici a comparire di qua da Bologna, egli podò nel dì defcimo di edo Mefe tutto l’efercito fuo di qua dal Panaro fui Modenefe. Arri-