7° Annali d’ Italia. loro mano. Nel Piemonte gran freddo fi trovò nel Duca di Savoia per le azioni militari, effendo più che mai malcontento quel Sovrano della Corte Cefarea, che non oftante l’interpolizion premurofa delle Potenze marittime, Tempre andò fuggendo l’adempimento delle promette fatte di cedergli il Vigevanafco , o di dargli il compenfo in altre Terre . Oltre a ciò nacquero in lui politici riguardi, da che vide fui ta-peto trattati di Pace; e non gli era ignoto, che in tutte le maniere la Corte d’inghi'terra la voleva. Anzi fi crede, che in quelli tempi il Conte, d' Oxford, tutto intento a sbrancare alcuno de’Principi dalla grande Alleanza, coll’inviare a Torino il Conte di Peterboroug, s’in-duilriafl’e di tirar eifo Duca ad una pace particolare colla viitofa efi-bizione ( per quanto fu creduto ) del Regno di Sicilia, e rellituzione di tutti i fuoi Stati. Non difpiacque a quel Sovrano un sì bel regalo, che l’eco anche portava li titolo di Re; ma conofcenclone egli la poca fuflìltenza, quando non vi concorrette il confenfo di Cefare, il quale non fola da quello fi farebbe molirato, ma ancora dalla Pace fi inoltrava troppo alieno : ravvisò tolto la necettìtà di itar forte nella Lega , finché fi maturaifero meglio le cole. Però non volle punto Itac-carfi da i Collegati, e folamente ricusò di ufcire in campagna colle fuc truppe. Vi ufcì co’fuoi Tedefchi il Marefciallo di Daun, perchè il Duca di Bervich. era calato da Monginevra, nella Valle d’Oulx; ma altro non fece, che difendere i poiti in quella contrada. Intanto fui fine di Gennaio nella Città Ollandefe di Utrecht s’era aperto il CongreiTo, a cui intervennero i Plenipotenziarj di Francia, Inghilterra , Ollanda, e Savoia. Vi comparvero ancora , ma come forzati quei dell’Imperadore, ficcome confapevoli, che la Corte di Londra venduta a Verfaglies, dopo avere aiììcurati i prop;j vantaggi , più avrebbe promoffi quei della Reai Cala di Borbone, che dell’Au-itriaca. Sulle prims fe foiifurate apparvero le dimande e pretenfioni della Francia , più alte ancora e vaile fi fcoprirono quelle de gli Alleati. Gli ileffi Parlamenti d’Inghilterra andavano poco d’accordo colle fegrete voglie della Regina, perchè non miravano afficurata la pubblica tranquillità con tutte le belle efibizioni fatte in loro prò dal Re Criitianiffimo. Allora il Conte d’Oxford mife in campo due ripiegh', l’unì) che dal Re Luigi XI Ir. fotte fatto ufcire di Francia il Pretendente, cioè il Re Giacomo 111. Stuardo; e 1’ altro, che fi provvedere in maniera tale , che non mai in avvenire fi potettero unir infieme le due Monarchie di Francia e Spagna . A quello oggetto fu pr >poilo , che il Re Filippo V. rinunziane ogni fua ragione lopra la Francia in favore de’Principi chiamati dopo di lui, e che mancando ia di lui