zjo Annali d’ Italia: zioni di guerra, deftinate per Orbitello, da inviarti pofcia al campo Spagnuolo. Trovoffi per quello in grave impegno il Senato Genove/e , perchè 1’ Ammiraglio Britannico dopo avere inviati alquanti Vafcelli a bloccar quelle Saiche, fece proiettare a i Genovefi, che fe permetteffero lo sbarco di que’bronzi, s’intenderebbe rotta con loro ogni neutralità. Indarno reclamarono effi, che nel Porto loro era libero ad ognuno l’accedo . Dopo molte difpute convenne capitolare, e fu concordato che que’Cannoni e munizioni fi condur-rebbono a Bonifazio in Corfica, ed ivi ti cultodirebbono fino alla pace. In ella Corfica inoltravano tuttavia gran renitenza que’Popoli a rimetterti lotto il dominio della Repubblica di Genova. Non vi ti parlava più del Barone di Nevoff, Re di pochi giorni, quando coltui l’opra una Nave Inglefe di fettanta cannoni nel Febbraio di quell’Anno giunie a Livorno, e pafsò dipoi alla Cortica. Verfo la fpiag-gia di Balagna chiamò egli alcuni de’Deputati di quelle Comunità, per intendere i lor fentimenti, con far delle belle fparate di foccorfi e d’intelligenze con de i Potentati. Ma avendo quella gente affai conofciuto, quelle elfere parole , e non fatti, il mandarono in fanta pace , riculando un Re venuto a sfamarti alle fpefe loro, e non già ad aiutarli. Tornoilene quello venturiere in Ollanda ed Inghilterra a cercar migliore fortuna, nè più fi parlò di lui. Avea finquì Carlo Emmanuele Re di Sardegna mantenuta buona corrifpondenza colla Corte di Francia, inoltrandoli fempre difpollo a ritirar le fue armi dalla difefa della Regina d’Ungheria , e di abbracciar la neutralità, o di far altri paffi, giacché nel Trattato provvifionale s’era ri-ierbata la facoltà di poter rinunziare alla prefa Alleanza, qualora la Corte di Spagna gli faceffe godere qualche rilevante vantaggio . Era il Cardinale Andrea Ercole di Fleury, primo Miniltro di Francia , il mediatore di quello affare. Ma venne a morte quel degno Porporato nel dì 2.9. di Gennaio dell’ Anno prefente , e fecondo le vicende del Mondo l’alta riputazione di lui guadagnata in vita per le fue dolci maniere, per la prudenza nel governo, e per molte altre fue belle doti e Virtù , calò non poco dopo la fua morte . Attribuirono alla di lui condotta i Franzefi tutte le calamità loro avvenute in Boemia e Baviera ; e lagnaronfi di lui, per non avere in tempo di pace alleggerito abbailanza il Regno d’ aggravj -, aggiugnendo in oltre , ch’egli fa-peva accumulare, ma non pofcia fpendere a tempo, per far riulcire i difegni utili alla Monarchia Franzele -, e ch’egli avea tenuto finquì in un letargo il Re Criltianiiiìmo, fenza lafciargli far ufo del fuo fpi-rito, pieno di generofità, e capace d’ogni bella imprefa. O SIA