i o o Annali d’ Italia: il Re Filippo V. Erafi quivi ritirato il Conte Annibaie Maffei Miran-* dolefe , Viceré di quel Regno , con lafciar prefidio nel Cartello , che fra pochi dì venne in poter de gli Spagnuoli. Rinforzò eiTo Conte colle milizie ricavate da Palermo , Cattania , ed Agoíla i prefidj di Siracufa , Melììna, Trapani, e Melazzo, e fece ricoverare in Malta le Galee del fuo Padrone. Eflèndo ritornata in Sardegna la Flotta Spagnuola , per imbarcare il refto delle milizie, con effe sbarcò dipoi in Sicilia; il Marchefe di Leede Fiammingo, Generale di terra del Re Cattolico, che poi fece maraviglie di condotta e valore in quell’ imprefa. Intanto Catrama col Cartello fu prefa, e bloccata la Città di Meffina , dove dopo effere entrate l’armi Spagnuole, cominciarono le oftilità conrra di que’ Cartelli . Fu anche melTo il blocco a Melazzo e a Trapani. In fomma pareano difpofte tutte le coie, per vedere in breve tornata tutta la Sicilia Cotto la fignorìa del Re Cattolico; e farebbe fucceduto , fe non foffero entrati in ìfcena alcii Po« tentati a rompere le mifure della Spagna. Non dormiva 1’Imperador Carlo VI. e molto meno i fuoi Mmirtri di Napoli e Milano, i quali da che cominciò a fcoprirlj il mal animo de gli Spagnuoli, non aveano celiato di far gente, e di preparar munizioni, per ben accogliere, chi fi folle prefentato nemico. S’era-no anche molle le Potenze Marittime, ficcome garanti della ceffione di Sicilia, ed obbligate a fortener anche l’Imperadore ne gli acqui-iti fuoi. A nome del Re Britannico Giorgio I. fece lo Stenop fuo Minirtro a Madrid varie doglianze e proterte, con rapprefentare Copra tutto l’obbligo eia determinazione dell’Inghilterra di difendere i fuoi Collegati; al qual fine fi preparava una podeiofa fquadra dìVafceili. Più alto all’ incontro parlò il Cardinale Albewni, e diede affai a conofcere, che poca impreffione in lui faceano fomiglianti bravate. Servironopofcia le altrui minaccie a far maggiormente affrettare la Cpedizione contro la Sicilia colla fperanza di vederla conqui-ilata tutta , prima che compariffero in quelle parti le vele lnglefi. Intanto il Re 'Sutorio Amedeo fi rivolfe tutto all’ Imperadore, e a lefud-dette Potenze Marittime. Tiattoffi in Londra della maniera di mettere fine a quefte tuibolenze : e perciocché fi conobbe, non aver forza eflo Re Vittorio per la difefa della Sicilia,* nè l’Imperadore fi fen-tiva voglia , per far piacere a lui , di fpofar quefto impegno ; e maf-fim ¡mente perchè egli s era avuto a male, che quell’l fola , tanto ne-ceffaria alla confervazion del Regno di Napoli, folle fiata a lui tolta , e data a chi non vi avea Copra ragione alcuna : nel dì due d’A-gofto fu formato in Londra il Piano d’ una Pace da proporfi al Re Catto-