Anno MDCCXLIX. 411 iìgne la ilelfa Baiìlica di Tanta Croce. Afficurata la maravigliofa Cup-pola di San Pietro da i timori infortì di rovina. Terminata la Fontana di Trevi, che per la grandiofità e vaghezza è 1’ammirazion d’ ognuno . Ornata mirabilmente al di dentro , e decorata al di fuori d’una nobil Facciata la Chiefa di Santa Maria Maggiore , collagiunta ancora delle fabbriche addiacenti, e beneficata di molto la Chiefa di Santo Apollinare. Riilaurate ed abbellite le Chiefe di San Martino in Monte, e di Santa Maria de gli Angeli; e rinovato il Triclinio di Papa Leone III. nella Balìlica Lateranenfe . Ha egli in oltre fabbricato un Nicchio col Mufaico a canto della Scala Santa ; rinovato il Mufaico della Baiìlica di San Paolo ; fcoperto il già Sotterrato infigne Obelifco di Campo Marzo . Sonofi fieli i fuoi benefìzj anche alla Camera Apoilolica, eilenuata in addietro per varie cagioni, con procacciarle ogni'rilparmio e vantaggio, e fopra tutto coll’aflegnare alla medefima il capitale de’Vacabili, che vengono a vacare: il che aveano dimenticato di fare tanti fuoi AnteceiTori. Vede/i parimente dal nobiliifimo fuo genio maggiormente arricchita la Galleria delle Antichità nel Campidoglio , ed erettane un’ altra e-gualmente magnifica di Pitture e Medaglie; per tacer altri monumenti dell’incomparabil fua munificenza verfo a Roma, ed anche verfo la Metropolitana e l’Iilituto delle Scienze di Bologna Patria fua. Roma ne’Secoli barbarici , e molto più durante la dimora de’ Papi in Avignone , era incredibilmente decaduta dall’ antico fuo fplen-dore . Ha circa tre Secoli, eh’ ella va lempre più ricuperando la fua maeftà e bellezza; ma sì fattamente in quell’ultimo mezzo Secolo fono in ella crefciuti gli ornamenti, che giullamente tuttavia le è dovuto il pregio e titolo di Regina delle Città. E però a sì glorio-fo ed amorevol Principe, nato folamente per l’altrui Bene, chi non augurerà di cuore vita lunghilììma ed ogni maggior profperità r1 Grande obbligo hanno, o almen debbono profeitare a Dio i Regni di Napoli e Sicilia, perchè loro abbia conceduto nella perfona del Re DON CARLO, germoglio della Reai Cala di Francia, dominante in Ifpagna , un Regnante di fomma Clemenza, e Regnante proprio. Gran regalo in fatti della Divina Provvidenza è per effi dopo tanti anni di divorzio il poter godere della prefenza d’ un Reale Sovrano, della fua magnifica Corte, e della retta amminillrazion della Giuftizia , fenza doverla cercane oltra monti. Gran coniazione in oltre è il vedere , come quello Monarca col fuo Conlìglio lì fludii di aumentar le manifatture, la navigazione, il traffico, e la n-curezza de’Sudditi fuoi. A lui è anche tenuta la Repubblica delle Let-