Anno MDCCXXXI. 153 Anno di Cristo mdccxxxi. Indizione ix. di Clemente XII. Papa 2. di Carlo Vi. Jmpeiadore 21. NOn mancarono faccende in quell’ Anno al fommo Pontefice Clemente XIl. Nulla valfero le forti infinuazioni fatte fare dalla Santità Sua al Cardinal Cofcia di rinunciare 1’ Arcivefcovato di Benevento . Egli con tutta la mala grazia negò quella foddisfazione al Santo Padre; e però continuarono i proceffi contra di lui nella Congregazion de’ Cardinali, appellata de Nonnullìs . Fu carcerato Monfìgnor refcovo di Targati lui Fratello, con altri Beneventani, gente mifchiata ne gli abufi accaduti fotto il precedente Governo. Il Cardinal Fini venne privato di voce attiva e paffiva in ogni Congregazione. Fu dipoi intimata al Cofcia la reftituzione di ducento mila feudi alla Camera A-poitolica , e alla Teforeria: fomma indebitamente da lui percetta . Queita fu la più feniibile fioccata all’intereflato cuore di quel Porporato, e la lòrdida avidità fua, che l’avea configliato a fare in tante illecite maniere quell’ingiufto bottino, gli fuggerì ancora il ripiego per confervarlo . Portato il buon Pontefice dalla fua naturai Clemenza , non avea mai voluto condifcendere ad aflegnare una llanza in Csftel- lo Sant’Angelo a quello Porporato. Però trovandoli egli in libertà, feppe con fallì fuppoili ottenere dal Cardinale Cìnfuegos Minillro dell’ Imperadore un Paffaporto , e pofeia fe ne fuggì nel dì 31. di Marzo, e travellito ora da Cavaliere , ora da Abbate, ed ora da Frate, arrivò felicemente fin prelfo a Napoli, con implorare la protezione del Viceré Conte d'Harrach. Da Vienna , ove fu fpedito corride , venne poi la permiffione, ch’egli potette dimorare dovunque gli piacefie nel Regno . Sveglioffi in cuore del lanto Padre un vivo rifentimento per qu ìli fuga, prefa con difpregio de gli ordini e divieti precedenti ; e però nel dì dodici di Maggio fu pubblicato un Monirorio, con cui al Cofcia s’intimava , che non tornando a Roma entro lo fpazio di quel Mefe, Tetterebbe privo di tutti i fuoi Benefizj ; e fe continuatte in quella caparbietà e difubbidienzi fino al primo di A getto , verrebbe degradato dalla Dignità di Cardinale. Furono poi nel dì 28. di Maggio fulminare le Scomuniche, gl’interdetti, ed altre pene contra di lui , che intanto farea volar dapertutto de i Manifefti in fua difefa , pretendendoli indeb.tamente aggravato dalla Congregazione fuddetta . Chiamò poi in fuo aiuto una forte gotta, fpalleggiata dall’attettato veridico de^Medici, acciocché gli fervitte di feufa, fe entro i termini \