XLIV » ve a -produrre un piffo tutto contrarlo a quejls fue belle pretenfionì : » lo è bensì chi attribuìfce ad elio gli altrui ferini. L’Apologia poi »del P. Mabillon adoprata da lui nei fine per adattarla a’fuoi Anna-» li, nè noi, nè alcuna perfona favia l’ammetteremo giammai. Quel »gran letterato, qual era il P. Mabillon, chiedeva feufa tìn dell’ »aver nieceiTariamente ufata della liberta nello fcrivere iuo caftigatif-» fimo : e qui fotto nome di Conclusone s è al poflìbile foftenuta la » troppo immoderata licenza non mai neceffaria -, indi li ufurpa la ras-» defima Apologia del P. Mabillon ? » Script or Jl peccai idem Vbrarius ufjiie, » Quamvis efi momtus , venia caret : & citliarcecLus » Ridetur, chorda qui Jemper oberrat eadem . Hor. ad Pifones . »Fin qui avevamo fcritto in difefa del noftro Giornale, e di noi » fteiìì: quando intraprefa la lettura della continuazione de gli Annali, » per riferirla in pm Articoli , conforme abbiamo promeiTo, ci fiamo » avvenuti nel luogo, in cui 1’Annalifta dichiara, che la fua efage-» razione poco fa mentovata, e creduta da noi fondara fulla iilegit-» timità , cade fulla fola voce Spuno , ìa quale adoprammo , come ge-» nerica, e più acconcia di altra fimile ufata fempre in queft’ Annali: » e lo fa con tai parole: Pretefero i Camerali Rorrani, che quejlo Don Al-» fonfoprocreato da 4lfonfo i. Duca di Ferrara e da Laura Eujìochia non fojfe *> legittimato perfuffeguente matrimonio dal Padre prima di morire. Le raqio-» ni addotte nelle juddette Antichità E (ìenfl per provare ejfa legittimatone &c. » per effere nato ejfo Principe da Padre libero , e madre' libera , e tanti an-» ni dopo la morte di Lucrezia Bornia moglie del Juddetto Duca Aljon-» Jo Primo ( Tom. x. anno ibgy. ). Quanto in ciò leggendo fiafi ac-» crefciuta in noi la maraviglia, lo può giudicare il noftro Lettore »riandando il Giornale dell’ anno 1747. ( pag. 36 5. e feg. ). Ivi noi » ben due voite chiariffimamente fpiegammo , non efferfi d » noi pre-» fa la voce Spurio nel fenfo ftretto de’Legali ; bensì nel lignificato » di figlio naturale , o fia Illegittimo . Ma perchè 1’ Annalifta ne ha »rilevata la forza letterale evidentemente oppofta al noftro fentimen-» to ; noi aflolutamente la ritrattiamo, non volendo allontanarci, nè » da lui , nè da’ Camerali Romani ; mentre per giuftificar 1’ operato dal-» la Santa Sede contro le belle prttenjloni dell’ Annalifta, bafta l’illegit-» timità di padre libero , e madre libera , foftenuta con tanto impegno » dall’Annalifta medefimo . Per fimil modo ritratteremmo tutto ciò, » che o per inavvertenza, o per ignoranza fcritto aveffimo , fe ci ve-» niiTe additato : perciocché non fummo mai amici di noftra opinione