Anno MDCCXXXIV. 189 quella guernigione. Traparti , e Siraeufa furono nello fteíTo tempo affidiate. Altro più non rert.iva nel Regno di Napoli, che la Città di Capoa , ricufante di fcttometterfi all’armi di Spagna. Entro v’ era il General Cefareo Conte Traun, che fi foftenne fernpre con gran vigore, e fovente iì lafciava vedere a i nemici con delle fortite. Una d’efle fece ben dello llrepito, perchè eifendofi per le pioggie ingroflàto il fume Volturno, e rimarti tagliati fuori circa mille Spagnuoli, perchè fenza comunicazione col loro campo: il Traun ufcito con quali tutta la guernigione, e con de’ piccioli cannoni coperti iòpra delle carra, parte ne ftefe morti fui fuolo, altri ne fece prigionieri. Ma in fine niuna fperanza rimanendo di foccorfo, e volendo eiTo Generale ibi-vare il prefidio, capitolò la refi di quella Città e Cartello nel dì 22. d’Ottobre, fe in termine di fei giorni non gli veniva aiuto, o non forte feguito qualche armiltizio, con altre condizioni . Però Venuto il termine, furono fcortati quegli Alemanni fino a Manfredonia e Bari , per efìere trafportati a Triefte . Ed ecco tutto il Regno di Napoli all’ubbidienza delire Carlo, a cui nel prefente Anno fi videro di tanto in tanto arrivar nuovi rinforzi di gente, munizioni, e danaro. Fra tanti foldati fatti prigionieri ne i Regni di Napoli e Sicilia, la maggior parte de gli Italiani, ed anche molli Tedeschi, fi arrolarono nell’efercito Spagnuolo . Ma perciocché eiìì Alemanni, torto che fe la vedevano bella, defertavano, fu preio il partito d’inviarne una parte de gli arrotati, e il refto de’prigioni in Ifpagna. Di là poi furono trafportati in Affrica nella Piazza d’Orano, dove trovarono un gran follo da pallare, fe più veniva lo r voglia di defertare . Maggiormente fi riaccefe in quert’Anno la ribellion de’ Corii, dove quella brava gente già impadronitali di Corte, fui fine di Febbraio diede una rotta al prefidio Genovefe ufcito della Baftia, e nel dì 29. di Marzo fconfifìe un altro Corpo d’erti Genovefi. Continuarono poi pel refto deli’Anno le lollevazioni e le azioni militari con varia fortuna in quell’Ifola . Roma vide in quefti tempi per la protezion di Vienna, e per lo sborfo di trenta mila feudi, alquanto migliorata la condizione del Cardinal Cofcia, che reftò liberato dalle Cenfure già promulgate contra di lui, ma non già dalla prigionia di Cartello Sant’ Angelo. Un infigne regalo fece il Pontefice Clemente XII. al Campidoglio con ordinare il trafporto colà della bella raccolta di Statue antiche fatta dal Cardinale Aleffandro Albani, ed acquiftata dalla Santi* tà fua col prezzo di feiTantafei mila Scudi. Ma nel dì fei di Maggio fi trovò tutta in conquaiTo erta Città di Roma, per eflerfi veri’o il mcz~