jio Annali d’ Italia. dena; quando venne loro un aiToluto ordine della Corte di Madrid di partire a Milano . Si i’apea , che non troverebbono intoppo a i lor partì. Il Duca di Modena era di fentimento, che fi do ve (Te tenere unito l’efercito fra Pavia e Piacenza , e non iftenderne o fparpagliarne le forze ; e il Conte di Gages, quantunque difapprovaffe quell’ imprefa, pure fu forzato ad ubbidire . Marciò dunque effo Gages con un groiìo diftaccamento di truppe, e dopo avere ricevuti i Deputati di Milano, che gli andarono incontro ad offerire le chiavi, e a chiedere la conferma de i lor Privilegi, nel dì 16. di Dicembre entrò con tutta pace in quella Metropoli, e torto diede ordine, che fi barricaffero tutte le contrade riguardanti quel Reale Cartello. Nel dì 19. del iuddetto Dicembre fece anche l’Infante Don Filippo in compagnia del Duca di Modena I’ingreffo in Milano, accolto con feftofe acclamazioni da quel Popolo, che quantunque ben affetto all’Auguita Cafa d’Auftria, pure non potea di meno di non defiderare un Principe proprio, che ftabiliffe quivi la fua refidenza. E fu certamente creduto da molti non folo poffibile, ma anche probabile, che in quefto germoglio della Reai Cafa di Borbone fi averterò a rinovare gli antichi Duchi di Milano . Perciò, con illuminazioni , ed altre dimortrazioni di giubilo fi vide o per amore 0 per forza folennizzato l’arrivo di quefto Reai Principe in quella Città. Quefto paflo ne facilitò poi de gli altri, cioè 1’ impadronirfi, che fecero gli Spagnuoli delle Città di Lodi e Como. Intanto il Principe di Liclenjìein col fuo corpo di gente fi tratteneva fui Novarefe, ftendendofi fino ad Oleggio grande, e ad Arona , e alle Rive del Ticino. Nell’ oppofta riva d’effo Fiume il Conte di Gages fi pofe anch’egli colle fue fchiere, per impedire ogni paffaggio, o tentativo de gli Auftriaci . In tal pofitura di cofe terminò l’Anno pre-iènte: Anno confiderabilmente infaufto al Re di Sardegna, per la perdita di tanto paefe , e per tante altre perniciofe incurfioni fatte da’fuoi nemici verfo Ceva ed altri Luoghi, ed anche verfo Exiies , dove le fue truppe ebbero una ma’la percoffa nel dì 11. d’Ottobre . E pure qui non terminarono le difavventure del Piemonte. Nell’Anno precedente era penetrata in quelle contrade la Pefte Bovina, e fi calcolò, che circa quaranta mila capì di Buoi e Vacche vi penderò. Un potente mezzo per dilatare qualfivoglia Peftilenza, fuol effe-re la Guerra, ficcome quella, che rompe ogni argine e m:fura dell’ umana prudenza. Però maggiormente fi dilatò quefto micidial malore nel!’Anno preferite pel Monferrato, e per gli altri Stati del Re di Sardegna, e di là pafsò ne i dirtretti di Milano e di Lodi, e giunfe fino