Annali d' Italia. ilimabile di effo Duca di Modena , il quale dimorante in Bologna iì trovava perfeguitato dalle disgrazie, e conculcato fin da i proprj parenti . Seppe il valorofo Conte di Staremberg difendere Oftiglia da gli attentati de’ Fianzefi ; e nel dì 12. di Giugno eiTendo giunto il General Franzefe Albergotti a Quarantola fui Mirandotele , ebbe una rnala rotta da iTedefchi, e gli convenne abbandonare il Finale di Modena. Ciò non ottante crebbero vieppiù da lì innanzi le anguftie dell’efercito Alemanno in Italia, perchè TElettor Bavaro crefciuto cotanto di forze entrò nel Tirolo, e giunfe ad impoffeiTariì della Capitale d’Infpruch. L’avrebbe bene accomodato il poffeiTo e dominio di quella Provincia, confinante a'fuoi Stati; ma fi aggiugne-vano due altre mire , l’una di togliere a i Tedefchi quella llrada, per cui folevano fpignere in Italia i foccorfi di milizie; e l’altra di aprirli un libero commerzio coll’ efercito Franzefe, efiftente in Italia, a fin di riceverne più facilmente gli occorrenti fuifidj. Mossesi in fatti il Duca di Vandomo nel Mefe d’A gotto dalla Lombardia con parte dei fuo efercito alla volta del Trentino , fpe-rando di toccar la mano ai Bavareii, che avevano da venirgli incontro. Marciarono i Franzeii per Monte Baldo, e per le rive del Lago di Garda , e cominciarono ad aggrappati! per quelle montagne con impadronirli delle Caftella di Torbole, Nago , Bretonico , e d’ altre, che non fecero difefa, a riferva del Calleilo d’ Arco , il quale per cinque giorni foilenne l’empito de’cannoni nemici, con fatiche incredibili fin colà ilrafcinati . Giunfe poi fui fine d’ Agofto dopo mille ilenti l’efercito Franzefe alla villa di Trento, ma coll’Adige frappollo, e con gli abitanti nell’oppo'fta riva preparati a contrattar gli ulteriori avanzamenti de'nemici. Nè le minaccie del Vandomo , nè molte bombe avventate contro la Città, atterrirono punto i Trentini , e maffimamente da che in aiuto loro accorle con alcuni Reggimenti Cefarei il Generale Conte Solari. All’afpettodi quelli movimenti comune credenza era in Italia, che in breve fi avellerò a vedere in precipizio gli affari deli’ imperatore, fatta che fotte l’unione del Bavaro col Duca di Vandomo. Stettero poco a difingannarfi al comparire all’improvvifo mutata tutta la fcena. I Tiroidi d’antico odio pregni contra de’ Bavareii, e maffimamente i bravi lor cac-ciaiori, sì fattamente cominciarono a rillrignere e tempellar co i loro fucili le truppe nemiche , prendendo fpezialmente di mira gli Ufiziali , che altro fcampo non ebbe l’Elettore, fe non quello di ritirarfi alle fue contrade. Medelimamente non fenza maraviglia de’politici fu offervato ritornarfene il Duca di Vandomo m