Anno MDCCIII: *7 ti , Monte-Leone, ed altre Terre e Borghi dell’ Abbruzzo. La Città dell’Aquila vide a terra gran parte delle fue fabbriche colla morte di molti . Cività Ducale reito fubiffata con gli abitanti. Fu creduto , che ne’ fuddetti Luoghi periiTero circa trenta mila perfone ,• nè fi può eiprimere lo fcompigho e fpavento, che fu in Roma , e per tante altre Città intal congiuntura, perchè fino all’Aprile, Maggio, e Giugno altre fcoiTe di terra fi fecero ientire , ed ognun fempre flava in allarmi, temendo di peggio . Non mancavano intanto altre fa-üidioíe cure ai Santo Padre m mezzo alle pretenfioni delle Potenze guerreggiami, nè fi efigeva meno che la lua fingolar deftrezza per navigare in mezzo a gli fcogli, e follenere la determinata fua neutralità. Contuctociò il partito Auftriaco lo ipacciava per aderente al Gallispano , e fpezialmente fece di gran querele , perchè avendo l’Au-gufte Leopoldo Padre , e Giufeppe He de’Romani Figliuolo nel dì i 2. di Settembre dell’Anno preiente ceduto all’ Arciduca Carlo ogni lor diritto (òpra la Monarchia della Spagna , con che egli affunfe infierne col titolo di Re di Spagna il nomedi Carlo 111. dal Pontefice fu proibito , che il Ritratto di quello nuovo Re pubblicamente fief-poneiTe nella Chiefa Nazional de’ TedeicTii in Roma. Erano relíate in una gran decadenza Tarmi Cefaree in Lombardia, perchè alle diferzioni e malattie , penfioni ordinarie delle Armate , non fi fuppliva dalla Corte di Vienna con reclute e nuovi foc-corfi, trovandoli Cefare troppo angulliato perii continui progreil? di Majfimiliano E lettor di Baviera , le cui forze alimentate finora dall’oro Franzefe, e pofcia accrefciute da un efercito di efia Nazione condotto dal Marèfcialio di Villars, faceano già tremar l’Auiiria, e Vienna fi: e il a . Contuttociò il Conte Guido di Staremberg, Generale di molto fenno nel mellier della guerra, lafciato a quello comando dal Principe Eugenio, tanto feppe fortificarli alle rive del Po e della Secchia, che potè ièmpre rendere vani i tentativi della fuperiorità dell’ efercito Franzefe. Intanto la Fortezza di Brefcello fui Po, che per undici mefi avea foftenuto il blocco formato dalle truppe Spagnuole , ii vide forzata a capitolar la refa. Cercò quel Comandante Imperiale, che quella Piazza fofie reilituita al Duca di Modena, ma non fu eiaudito . Vi trovarono i Franzefi un gran treno d'artiglieria, di bombe, granate, polve da fuoco, e d’altri militari attrecci; la guernigione reilò prigioniera di guerra. Tanto poi fi adoperò Francesco Fa ni efe ■Luca di Parma, benché Nipote del Duca di Modena Rinaldo d'E-j che nell’Anno feguente impetrò dalla Francia e Spagna, che fi ‘•'emoliiTero tutte le fortificazioni di quella Piazza , con dolore ine-Tomo XI1. B ilima-