374 Annali d’ Italia. Ad accrefcere il comune coraggio ferviva non poco l’accennato promeiio foccorfo delle due Corone, e il faperii, che erano già imbarcati fei mila fanti in Mariìlia e Tolone in più di feiTanta' barche e tartane , oltre ad altre vele, che conducevano provviiioni da bocca e da guerra , altro non bramando da effe , fe non che fi abbo-nacciaffe il mare ,e dette loro l’ali un vento favorevole. Venuto o-ramai il tempo propizio circa la metà di Marzo fecero vela. Rondava per que’mari il Vice-Ammiraglio Medley con più Vafcelli e Fregate Ingiefi, afpettando con divozione i movimenti di quel convoglio per farne la caccia . E in fatti , per quanto potè , la fece . Fioccarono più del folito le bugie intorno all’efito di quella fpedi-zione . All’udir gli uni, buona parte di que’Legni e truppe Gallif-pane, era rimafta preda de gl’Ingiefi; difperfo il reftante , parte a-vea fatto ritorno a Tolone , parte s’era rifugiato in Corfica, e a Monaco. Softenevano gli altri, che una fortuna di mare avea fpar-pagliati tutti que’Navigli; e ciò non oftante , non eiTervi fiato nè pure un d’ effi , che non giugneiTe a falvamento , approdando chi a Porto Fino , chi alla Spezia, e Seftri di Levante, e chi a dirittura a Genova fteffa, dove certamente pervenne la Flora Nave da guerra Franzefe, la quale sbarcò il Signor di Mauriach, Comandante di quelle milizie, e buon numero di Ufiziali, Granatieri, e Cannonieri. Ventilate da i faggi non parziali tante alterate notizie, fu conchiufo, che circa quattro mila Gallispani per più vie arrivaf-fero a Genova ; più di mille cadeffero in man de gl’Ingiefi ; e qualche bafiimento fi ricoverafle in Monaco, dove fu poi bloccato da eiìl Ingiefi, ma fenza frutto . Con immenfo giubilo venne accolto da’ Genovefi quefto foccorfo, fpezialmente perchè caparra d’altri mag,-ji;iori ; e in fatti s’intefe, che altro convoglio s alleftiva in Tolone e Marfilia, parimente deftinato il loro aiuto. Ma nè pure dall’altro canto perdonavano a diligenza alcuna gli Auftriaci, con preparar Magazzini, Artiglierie groiTe e minori, Mortai da bombe, ed altri attrecci e munizioni da guerra, più che mai facendo conofcere di voler dare un efemplare gaftigo, fe veniva lor fatto, alla fteffa Città di Genova. Giacché sì fovente nelle Armate Auftriache il valore non è accompagnato da tutti que’ mezzi, de’quali abbifo-gna il meftier della guerra: il che poi rende indifciplinate, e d’ordinario troppo pefanti le loro milizie ovunque alloggiano: alcune Città del cotanto fmunto Stato di Milano ( giacché mancava d* at-tiraglio quell’ efercito ) furono coftrette a provvedere cinquecento carrette, con quattro cavalli e un uomo per ciafcuna, per condurre le