$o6 Annali d’ Italia. cavallo del Ticino. Ottenne quel tenue prefidio ritiratofi nel Cartel- lo di poterfene andare, con obbligo di non militare per un anno con-tra de’ Gallifpani e loro Alleati. Per non edere ben informati gli Spagnuoli , perderono allora un bel colpo. Nel Cartella di Milano erano, fecondo la difattenzione Auftriaca, fmontati quafi tutti i Cannoni ; poco più di cento foldati ftavano alla fua difefa ; e quefti fenza viveri che per cinque o fei giorni. Se colà marciavano a dirittura gli Spagnuoli, troppo verifimilmente veniva quell’infigne Cartello in breve alle lor mani. Nè pur Pizzighettone fi trovava allora in migliore arnefe. Ebbero dunque tempo il Generale Conte Pallavicini, e il Conte Crirtiani Gran Cancelliere, di provvedere con indicibil diligenza di tutto il bifognevole quelle due Fortezze, ficchè le medefime fi rifero poi de fuffeguenti attentati nemici. Intanto per mare, non oftante il continuo girare de’vafcelli Inglelì, andavano continuumen-te giugnendo a Genova parte da Napoli, e parte dalla Catalogna nuovi rinforzi di gente, di artiglierie, e munizioni, deftinati al Campo Spagnuolo. La prefa di Pavia cagion fu , che il Generale Aultria-co Conte di Schulemburgo colle fue truppe ripaiTaiTe il Po, per vegliare alla ficurezza di Milano, reftando nondimeno a portata di poter recar foccorfo, mercè di un Ponte fui Po, al Re di Sardegna, rimafto colle lue milizie nell’accampamento di Baffignana. Erafi finquì erto Re Carlo Emmanuele fermato in quel fito, attendendo a fempre più fortificarlo, e a vifitar fovente la Città d’Aleffandria , a cui pure fa-cea continuamente accrefcere nuove fortificazioni. Ma da gran tempo andava ftudiando il Conte di Gages col Duca di Modena di farlo sloggiare di là , perchè lenza di querto nulla v’ era da fperare contro AleiTandria, Valenza, ed altri Luoghi iùperiori dietro il Po. Giacché loro era riufcito di feparare la maggior parte delle milizie Aurtriache dalle Piemontefi, lafciato un convenevol prefidio in Pavia, fi riduf-iero di qua da Po; ed unito tutto lo sforzo de’fuoi, Napoletani , Franzefi, e Genovefi, nella fera del dì 26. di Settembre modero da Caftelmtovo di Tortona 1’efercito per paffare il Tanaro, ed affalire i forti trincieramenti, ne’quali dimorava il Re di Sardegna colle fue truppe. Marciava in fei colonne querta potente Armata, e nella prima fi trovava lo fteffo Gages col Duca di Modena, a fin di fare in varj lìti Un vero o finto affatto. Sullo fpuntar dell' aurora del dì 27. dato il fegno della battaglia con tre razzi dalla Torre di Pioverà, fanti e cavalli allegramente guadarono il fiume, e da più parti, fecondo il premeditato ordine, piombarono addoflo a gli argini e folli del campo ne mi-