Anno MDCCXLVI. 331 il corpo Tuo forfè non giugnefle a Tedici mila armati; laddove quel de’nemici fi faceva afcendere a ventifette mila , computati quei, che nello fteflb dì ufcirono di Piacenza. Contro le irtruzioni a lui date era prima paflato di qua dal Po pel Ponte di Parpanefo il Conte Go-rani col fu-o picciolo diftaccamento. Per fariì onore, fu egli il primo a pizzicare la Retroguardia de’Gallifpani , che era pervenuta a Rottofreddo in vicinanza del picciolo Fiume Tidone; e all’incontro di mano in mano, che andavano arrivando i Battaglioni del Generale Botta, entravano in azione. Fu dunque obbligata la Retroguardia i'ud-detta a voltar faccia, e a tenerfi in guardia , colla credenza, che ivi foife tutto il forte de gli Aurtriaci, cioè fenza avvederfi di combattere fulle prime contra di pochi, che fi poteano facilmente avviluppare, o mettere in rotta. Andò perciò fempre più crefcendo il fuoco, finché giunti tutti i Tedefchi, divenne generale il conflitto. Fu fpedito all’infante, pervenuto già col Duca di Modena, e col corpo maggiore di fua gente a Caitello San Giovanni, acciocché inviaffe foc-corfo, ficcome fece con alcuni Reggimenti di cavalleria. Era allora allora alto il Frumentone, o fia grano Turco; coperti da erto combattevano i Fucilieri Tedefchi. Giocavano le Artiglierie, e maflìma-mente una batteria di quei cannoni alla Pruffiana, che prefto fi caricano, nè occorre rinfrefcarli, che dopo molti tiri, porta da gli Au-ftriaci fopra un picciolo colle caricata a facchetti. Appena fi accollarono alla fcoperta le nemiche fchiere, che con orrida gragnuola fi trovarono flagellate. Per più ore durò il fanguinofo cimento; rifpinra e più d’una volta fu meffa in fuga la Fanteria Tedefca dalla Cavalleria Spagnuola; finché giunto a quella danza anche il Marchefe di Ca-jìeilar, che feco conduceva il prefidio di Piacenza, confiftente in cinque mila combattenti, gli Aurtriaci fi ritirarono , tanto che potè T o~ fíe nemica continuare il viaggio , e giugnere in facrato al fuddetto Cartello di San Giovanni. Si venne pofcia a i conti, e fu creduto, che reftaffero fui campo tra morti e feriti quafi quattro mila Gallifpani, e che almeno mille e ducento fofiéro i rimarti prigioni, fenza contare quei che difertarono; perciocché abbondando Torte Spagnuola della ciurma di molte Nazioni, non mai fuccedeva fatto d’armi, o viaggio, che non fuggiffe buona copia d’eflì. Reftò il campo in poter de'Tedefchi con circa nove cannoni, e undici tra bandiere e ftendardi; ma in quel campo fi contarono anche d’effi tra ertinti e feriti circa quattro mila perfone, Vi lafciò la vita fra gli altri Ufiziali il valorofo Generale Barone di Berenclau, e tra i feriti furono i Generali Conte Pal-lavicini, Conte Serbelloni , Voghtern } Andlau 7 e Corani. Di più non fece-