Anno MDCCVI. 35 ca per Governator di Torino iniìeme col Marchefe diCaragKo, ave3 meiTò un forte prefidio de’Tuoi Tedefchi. Venuto pofcia il Giugno, a" prì la trincea fotto quella Fortezza, contando dopo l’acquiiìo di efla prefa anche la Città , benché né pure ommetteffe le offefe contro la Citià medefima. Orrendo l'pettacolo era il gran fuoco di circa ducen-to tra Cannoni e Mortari continuamente impiegati da’ Franzefi in git-tar palle, bombe, e falli contro di ella Città, e più contro della Cittadella ; e un pari trattamento lor faceano i tanti bronzi, e fuochi de gli aflediati. Nello iteiTo tempo non lafciò il Fogliada di marciare con alcune migliaia di fanti e cavalli, per voglia di cogliere, fe gli veniva fatto, lo fteffb Duca di Savoia. Ma egli vigilante ora fcorrendo in un luogo, ed ora in un altro , feppe Tempre fchermirfi da i nemici, e dar loro anche qualche percofla, finché fi ritirò nella Valle di Lucerna, dove trovò affai fedeli e arditi alla fua difeià que’Barbetti. L’ efferfi perduti in quella diverfione i Franzefi, cagion fu, che non progredire l’affedio di Torino con quel vigore, che richiedeva la pofitu-ra de’loro affari. Tornato fulla Primavera il Principe Eugenio fui Trentino, quivi attefe a far mafia de’rinforzi a lui promeiìì, che fecondo il folito de* Tedefchi, con poca fretta andavano calando dalla Germania. Più fol-lecito il Duca di Vanàomo , dappoiché fu ritornato anch’ egli da Parigi, pailata la metà d’Aprile, ulcì in campagna con venticinque mila combattenti ( altri han detto molto meno ) a motivo di cacciar dal piano della Lombardia quelle brigate Alemanne, che vi erano refta-te, e di riftrignere le loro iperanze fra le montagne dell’Alpi. Ben lo previde il Principe Eugenio, e per non perdere l’adito in Italia, ordinò al Generale Reventlau di pollarli fra Calcinato e Lonato con dodici mila tra fanti e cavalli alla Foffa Seriola , che gli avrebbe fervi- lo di antemurale. Furono malamente efeguiti gli ordini fuoi, avendo quel Generale trafcuraro di ben fortificarli dalla parte di Lonato. O-ra ecco nel dì 19. d’Aprile fopragiugnere il Vandomo dalla parte di Montechiaro, e poi di Calcinato, il quale fi fpinfe contro l’accampamento nemico. Afpro fu il conflitto, ma in fine i meno cedettero a 1 più, e gli Alemanni in rotta fi ritirarono il meglio che poterono a Gavardo. Efaltarono i Franzefi quella vittoria, pretendendo, che re-itailero prigionieri circa tre mila Imperiali, ed altrettanti freddi fui campo ;.iaddove gli altri contavano fedamente ottocento gli eitinti, e circa mille e cinquecento i prigioni e feriti. Certo è, che i Franzefi ac- > QUìftarono alquanti pezzi di cannone, molte bandiere e llendardi, e ecero bottino del bagaglio e delle provvifioni. Dodo quella percoiTa Tomo XI1. Q il Prirv