Anno MDCCXX. Era efacerbato forte l’animo di Papa Clemente XI. contra di quedo Porporato, pretendendo fua Santità d’edere data tradita da lui col configliare ed incitar la Corte di Spagna a muovere l’armi control’ Imperadore, dappoiché gli era Hata data sì efpreffa parola e prometta di non toccarlo durante la guerra col Turco . Tanto più fi accendeva al rifentimento il Pontefice , per annientare i foipetti corfi contro la Sincerità e l’onor fuo, quafichè egli foffe con doppiezza proceduto d*. accordo col Gabinetto di Spagna, per burlare Sua Madlà Cefarea. ScriiTe pertanto premurofo Breve al Doge di Genova , incaricandolo di aificurarfi della perfona del Cardinale Alberoni, ad effetto di farlo poi trafportare e cudodire in Cartello Sant’Angelo. Si mandarono in fatti le guardie a fermarlo in Sedri ; ma sì gran copia di parziali s’era egli procacciato nell’auge della fua fortuna in Genova, che da lì a pochi giorni prevalfe in quel Configlio la rifoluzione di lafciarlo fuggire; iìccome avvenne, avendo poi finto que’Magidrati di farlo cercare, dovunque egli non era. Creduto fu, che il Cardinale fi fofle ritirato predo uno de’liberi Vaffalli nelle Langhe , fuo gran confidente; e forfè fu così, da che egli fui principio Scampò da Sedri: ma la verità è, ch’egli fi ricoverò ne gli Svizzeri. Sdegnoflì non poco per quedo avvenimento il fommo Pontefice contra de’Genovefi, i quali perciò fpedirono uno de’lor Nobili a Roma per placarlo, e per giù-dificare la lor condotta. Fu dato principio intanto aduna Congrega-zion di Cardinali, a fin di formare un rigorofo procedo contra dell’ Alberoni, con pretenderlo reo di sregolati codumi, di prepotenze ufa-te verfo gli Ecclefiadici, e d’ eifere dato Autore dell’ultima guerra , con animo di levargli il Cappello, qualora fi potettero provare fomigli-anti reati. Ma non fi perdè d’animo il Porporato. Scritte varie fenfate Lettere ( date poi alla luce , e meritevoli d’edere lette ) a più d’uno di que’Cardinali, modrando , ch’egli non folamente non avea approvato il difegno della guerra fuddetta, ma d’effervifi fortemente oppodo. E giacché egli non ebbe difficultà di lafciar correre colle dampe una rifpoda datagli dal Padre Daubanton Confeffore del Re, nè pure farà a me disdetto il ripeterla qui. Cioè efponeva etto Cardinale il dolore, che proverebbe il Santo Padre, per vederli delufo in affare di tanta importanza: al che il Religiofo rifpofe, ch’egli dovea confolarfi per non avervi colpa , aggiugnendo di più quede parole: Non v’ inquietate, Monfìgnore ; forfè ‘l Papa non ne farà si disguflato, come voi credete. Ma il Papa appunto per tali dicerie vie più gagliardamente fece profeguire l’incominciato proceffo . Avrebbono potuto il Re Cattolico, ed effo Padre Confeffore , mettere in chiaro la verità o falfità di quanto aderiva il Por-To tuo 2CII9 pera-