Anno MDCCXLI 143 preferito pofcia a i Magnati Ungheri il bifogno de’loro foccorfi, e la fidanza fua nel loro appoggio e fedeltà , che traile le lagrime da gli occhi d’ognuno, e tutti giurarono la di lei difefa; e detto fatto , rau-narono un efercito di trenta mila armati , con prometta di più rilevanti aiuti. Coflò nondimeno ben caro ad eifa Regnante 1’ acquifto della Corona Ungarica , e dell’affetto di que’Popoli, perchè le convenne comperarlo coll’ accordar loro varj privilegi, e la libertà di co-fcienza, non fenza grave difcapito della Religione Cattolica in quelle parti. Mirabili fortificazioni intanto fi fecero in Vienna; copiofe provvifioni e munizionivi s’introduffero ; ed oltre ad un forte prelidio di truppe regolate, prefe l'armi tutta quella Cittadinanza, rifo-luta di fpendere le vite in difefa della Patria, e dell’amatiifima loro Regnante. Ma o fìa, che l’Elettor Bavaro rifletteiTe alle troppe dif-ficultà di fuperare una sì forte e ben guernita Città, al che gran tempo e fatica fi ergerebbe ; o più toflo eh’ egli penfaife non all’ Auflria, ma al Regno della Boemia, dove fpezialmente terminavano i defì-derj e le fperanze fue : certo è, ch’egli dopo la metà d’Ottobre s’ inviò a quella volta colla maggior parte delle fue truppe e delle. Fran-zefi, che andavano Tempre più crefcendo. Trovavafi allora la Boemia fprovveduta affatto di forze per refiilere a quello torrente. Con-tuttociò non mancò il Principe di Lobkowitz di raccogliere quelle poche truppe che potè, ed avendole unite con un diflaccamento inviatogli dal Conte di Neuperg, fi appigliò alla difefa della fola Città di Praga , dove formò de i magazzini fuperiori anche al bifogno fuo. Di cento e due altre Città ( che così quivi fi chiamano anche i Borghi e le Terre groffe di quel Regno ) poche altre v’erano capaci di far buona refiitenza. Verfo la metà di Novembre comparve la poifente Armata Gallo-Bavara fotto Praga , e fatta inutilmente la chiamata al Comandante Marefciallo di campo Oglivi, fi difpofe alle oftili-tà . Non mancavano ragioni e pretenfioni al Re di Polonia ed Elettor di Salfonia Federigo Augujlo 111. nell’Eredità della Cafa d’Auflria ; e giacché vide Pruilìani e Bavarefi tutti rivolti a prenderne chi una parte, e chi un’altra, non volle più ilare a fegno, ed accordatofi coll’ E-lettor di Baviera, entrò anch’ egli nella danza, e fpedì molti Reggimenti fuoi, e un groffo treno di artiglieria all’affedio di Praga. Di vafliiììmo giro, come ognun sa, è quella Città, perchè compofla di tre Città. A ben difenderla fi richiedeva un’ Armata intera ; e quefla mancava; perchè era ben giunto il Gran Duca Francefco col Principe Carlo di Lorena fuo Fratello a Tabor, menando feco un buon eier-cito, ma non tale da poterfi cimentare col troppo Superiore de’ne- Q i mici.