176 Annali d’ Italia. poi abolita. S’avvide allora il buon Imperadore, quanto 1’ avellerò in addietro tradito i Tuoi troppo ingordi Configlieli e Miniflri ¡, e convenne a lui di far penitenza de'mali configli altrui con porrar quali iòìo tutto il pefo di quella nuova guerra . Perchè è ben vero, che gli riul'cì d’indurre i Circoli dell’ Imperio a dichiararla guerra dell’ Imperio ; ma non è ignoto , qual capitale fi pofià fai e di que’foccorfi troppo ftentati e non mai concordi. Oltre di che gii Elettori di Baviera , Colonia, e Palatino , non confentirono a tal dichiarazione, e fe ne fletterò neutrali ; anzi il primo fece un contìderabile armamento con voce di mirare alla propria difcfa , ma armamento tale , che tenne fempre in gfan diffidenza e fuggezione la Corte Cefarea , e la obbligò a guardare con affai ge ite 1 fuoi contini , p erché perfuafa , che il folo oro della Francia manteneva in piedi l’Armata Bàvarele, afcendente a venticinque e forfè più mila perfone. Ora m quello verno attefe vigorofamente Celare a battere la cada per refiftere a’iuoi nemici non meno in Lombardia, che al Reno, dove fmilurate forze s’ andavano raunando da i Franzefì» In quello mentre le due rellanti Piazze dello Stato di Milano, cioè Novara e Tortona, venivano o bloccate o berfagliate dall’armi de’ Collegati. Ma nel dì nove di Gennaio fu portata a Milano la nuova, che Novara comprendendo feco la Fortezza d’ Arona avea capitolata la refa con andarfene liberi que’preiìdj alla volta di Mentova. Allora fu che fi determinò di convertire in affedio il blocco di Tortona e del fuo Cartello, che era in credito di Fortezza capace di fiancare un e-fercito. Nel dì 12. del fuddetto Gennaio al difpetto della fredda lla-gione fu aperta la trinciera fotto quella Città, da cui eifendofì nel dì 26. ritirato il Governatore Conte Palfi, lafciò campo a i Franzefì à" impoffeffarfene nel dì 28. Non corrifpofe all’efpettazion della gente il prefìdio di quel Cartello , ancorché folle comporto di due mila Alemanni, perciocché appena cominciarono il terribile lor giuoco felTan-tadue pezzi di Cannone, e quattordici Mortari da bombe, che quel Comandante dimandò di capitolare, e ne ufcì nel dì nove di Febbraio con tutti gli onori militari. Ad altro, ficcome dilli, non penfa-vano in quelli tempi gli Ufiziali Cef.irei nel brutto frangente di sì impaniata guerra, che di falvar la gente, per poter faìvare Maiuova . Tutto intanto andò lo Stato di Milano: dopo di che prefero vipolo le affaticate e molto fminuite truppe de gli Alleati. Arrivò il Febbraio, e nè pure s’era veduto calare in Italia corpo alcuno di Tedefch:; fo-lamente s’intendeva, che ne) Tirolo, e a Trento, e Roveredo, andava ogni dì crefcendo il numero de’combattenti Auitriaci, e che per Capi- \