Anno MDCCXXXIX. zt9 un Borgo con forte Rocca, fituato fopra la fommità d’un monte » con cinque o Tei Cartella o Comunità da elio dipendenti ; ma ornato d’una invidiabil prerogativa, perchè quel Popolo indipendente da o-gni Principe, fi governa a Repubblica fotto la protezione del Romano Pontefice , il quale nondimeno vi conferva qualche diritto di Sovranità. Diede nell’Anno prefente quefta Repubblica un buon pafco- 10 a i Novellici per una impenfata mutazione ivi fucceduta. Era tuttavia Legato di Ravenna il Cardinale Giulio Alieroni. Rapprefentò egli a Roma, trovarfi malcontenti que’Popoli della propria Libertà, perchè il governo era caduto in Oligarchia, cioè che venivano effi tiranneggiati da alcuni pochi prepotenti, e però fofpirar eifi di fugget-tarlì al foave e ben regolato governo della Chiefa Romana, ed averne molti di loro fatte replicate iftanze al medefimo Cardinale . Le faggie rifpofte della facra Corte furono, che eil’o Porporato, fullìften-do 1’ oppreffione e il defiderio fuddetto de’Sanmarinefi, fi portaffe a’ confini del loro paefe , e quivi afpettaffe coloro, che volontariamente venilTero ad implorar la fua Protezione; e qualora la maggiore e più fana parte del Popolo di San Marino fi trovaffe volonterofa di paf-iare fotto l’immediato dominio della Santa Sede, ne ftendeffe un Atto autentico, e andaffe a prendere il poffefl'o , con facoltà di regolar ivi il Governo, e di confermar tutti i lor privilegi a quella gente. Baftò quefto al Cardinale, perchè fenza tante cerimonie, e fenza fermarfi alle formalità de i confini, fi portaffe improvvifamente a San Marino, dove chiamò ancora ducento foldati Riminefi, e tutta la Sbirraglia della Romagna, e fi fece dare il poffeffo della Rocca, che fi trovò fprovveduta di tutto. Pofcia nel dì 25. di Ottobre ad una Meffa folenne chiamò i pubblici Rapprefentanti del Borgo, o fia della Città, e dell’altre Comunità a predare il Giuramento di fedeltà alla Santa Sede. I più giurarono, ma molti ancora pubblicamente ricusarono di farlo, ed altri fe n’erano fuggiti, per non acconfentire a quefto facrifizio. Ciò non oftante, prefe il Cardinale giuridicamente 11 poffeffo, vi pofe un Governatore, e diede buone regole pel governo in avvenire. Ma poco fletterò a giugnere al Santo Padre i richiami e le querele de i Sanmarinefi, con rapprefentare alla Santità fua effere proceduta quella dedizione, non dalla libera elezione del Popolo, ma parte dalle luiìnghe, e parte dalle minaccie, in una parola dalla prepotenza e violenza del Cardinale, che gli avea forprefi con genti armate, ed avea fatto carcerar varie perfone, e Taccheggiar quattro o cinque cafe de i renitenti alia dedizione, con pretendere ancora nata la perlecuzione del Legato da alcune fue private paffioni, ed impegni . Temo XI1. p 3 Neh’