174 Annali d’ Italia. vi sbarcata la gente, s’inviò la maggior parte d’effa alla volta delia Tofcana. Più di quattro mila cavalli fpediti per la Linguad >ca, da Antibo furono trafporrati anch’efli per mare alla Riviera di Levante de’ Genovefi. Scorgeva ognuno minacciato da queflo turbine il Regno di Napo- li. Inviato il Duca di Cajlro Pignano con un corpo di truppe al Forte dell’ Aulla, prefìdiato da' Tedelchi nella Lunigsana , per apùriì la comunicazione fra la Tofcana e il Parmigiano, fe ne impadronì egli nel dì 24. di Dicembre, con far prigionieri cento e trenta u< mini di quel prefidio. Vennero in quelli giorni a vifitare il Reai Infante Don Carloy li Maresciallo di Villars, il Conte di Moniemar, Capitan Generale dell* Armata Spagnuola , e il Duca di Li ria, per coicert^re leimprele dell* Anno feguente . Calarono anche in Lombardia alcuni Reggimenti Spa-gnuoli, che prefero ripofo fui Parmigiano. Fu in quelli tempi, eh’ e ilo Infante Duca di Parma venne dichiarato Generabffimo dell’Armata Spagnuola in Italia; e perciocché egli era già pervenuto all’età di diciotto anni fenza poter ottenere dalla Corte di Vienna d’eflere dif-penfato da i Tutori ( quello fu ancora uno de’capi delle doglianze del Re Cattolico ) di fua autorità, e feguitando l’efempio d’altri Duchi di Parma fuoi AntecelTori, dichiarò sé ilefl'o Maggiore , e prefe il governo de gli Stati, con ringraziare il Gran Duca di Tofcana Gian-Gajlone, e la Duchejfa Dorotea Avola fua , della cura, che come Contutori aveano finora prefo di lui. Nè in Italia folamente fi provò il peio della guerra nel prefente Anno. Malta grande di combattenti avea fatto la Francia in Alfazia, e fpedito colà per Generale il Principe di Conti. Verfo la metà di Settembre egli pafsò il Reno , e mife 1’ aiTedio al Forte di KehI , che fui fine d’effo Mefe fu obbligato alla refa . Siccome a quelli improvvifi alTa’ti non era punto preparata la Corte di Vienna , così la fortuna accompagnò dapertutto Tarmi Fran-zelì. Godeva intanto Roma una deliziofa Pace, e il Pontefice Clemente XII. che al pari de’fuoi AntecelTori ambiva di lafciar qualche m-iìgne memoria disè ileffo nella mirabil Città di Rama, prefe in quell’ Anno la rifoluzione grandiofa di fabbricar la facciata della Balìlica Lateranenfe. Però fui principio di Dicembre con molta folennità fu polla la prima pietra de’fondamenti disi magnifico edifizio . Trovoffi ibttopofla in quell’ Anno ad un lagrimevol accidente la Città d’ Ancona. Svegliatoli un tempeilofo vento nella notte del Lunedì quindici di Settembre venendo il Martedì, fece inorridir tutti quegli abitanti, che fi figurarono Tremuoto in Terra e Mare. Più Legni, che e-rano in Porto, ruppero colle morte di molte perfone; furono portate via