VII » fa di lei quella onorata menzione: Anche le penne cominciarono a far » ciuerra, avendo la Corte Romana pubblicate le regioni del fuo Dominio »in. Cornacchia, alle quali contrappofe toflo altre Scritture il Duca di Mo-» "òena, che ijìruirono il pubblico del diritto Imperiale ed Eflenje fopra quel-» la Città: anno infaufto torniamo a dire, perchè l’Augullo Carlo VI. » non appagandoli della infuffillenza delle ragioni efpreffe nella Piena. » Efpoji^ione &c. ne fece la reftituzione alla S. Sede dichiarando, co-» me luol farli in caufe polle in controverlia ( anno 1724. ) che non ve-» niva per quello aliquid novi juris tributum alla S. Sede ( la quale lì » contenta del diritto antichiffimo, e quali millenario ), nè tolto il pre-» tefo all'imperio, e alla Cafa d’Elle; circollanza rilevata con ogni » forza dall’Anna li Ila per onor della fua Piena Efpojì^ione &c. affinchè » fia fomentata da chi verrà dopo lui. Ma tornando al 1708. li noti, » quanto è invafato dalla letizia per l’invalion di Comacchio. Niun’al-» tra cofa gli preme; accorda tutti gli altri diritti alla S. Sede, pur-» chè follenga eflerle con ragione levata di mano Comacchio, Città » ufurpata da Papa Clemente Vili. Fin di Parma e Piacenza dice, che » la S. Sede ne dava pubbliche invelliture per due fecoli alla Cafa Far-» nefe, che è una folenniffima bugia: mentre la prima invellitura fu da-» ta da Paolo III. a Pier Luigi fan. 1545. Dopo di elio anno, narrata » che ha la quali violenta deliberazione del Pontefice di riconofcer Car-» lo III. Re di Spagna; la quale liberò i Sudditi delia Chiefa da velTa-» zioni per parte di Vienna, e gl’irritò contro i Gallifpani, non parla dei » Pontefice, fe non a piè dell'anno 171 3. in occalione della Bolla U-» nigenitus: effendo applicato a compilar la Storia Univerfale negli An-» nali d’Italia. Lo facelie almeno in maniera da conciliarli credito: ma »sì delle cofe lontane, come delle vicine, è un Compilator poco in-» formato. » Ci fervan d’efempio quelle poche. Scrive del Gran Duca Colimo »III. Fanno 1709. che obbligò i fudditi a contribuzione per le fpefe » ecceffive da lui fatte nel trattar magnificamente Federigo IV. Re di » Danimarca. Ma noi da memorie di Perfona meglio informata abbia-» mo, che per difenderli da moleilie, gli convenne pagare a’Tedefchi » cento cinquanta mila doppie nel primo sborfo, quaranta mila nel » fecondo, e obbligarli a pagarne venti mila ogni anno; e che a que- • »Ile gravi fpefe li dee riferir la contribuzione. De’Preliminari di pa-» ce accordati all’ Aja dal Marchefe di Torcy Segretario di Stato ne , » difeorre bene; ma non sa l’arcano principale, cioè che il Duca di » Borgogna voleva a tutto collo la pace, nè per confervar la Corona »al fratello volea veder tanto pregiudicata quella, che a lui doveva »pervenire. Che però Torcy per una parte lo foddisfece, accordanti 2 ào tut-