Annali e/ Italia; noveil. Ma nella Primavera dell’Anno prefente da piccioli principi nacque una fedizione in quelle contrade, pretendendo efli Popoli d’ edere maltrattati da i Governatori della Repubblica. Uniti 1 mal-contemi co i Capi de’Banditi andarono ad alTediar la Badia ; masi buone parole e promeiTe furono adoperate, che iì ritirarono, contentar nondimeno in armi circa venti mila perfone , le quali maggiormente fi accefero alla ribellione,perchè s’avvidero di non corrilpon-dere i fatti alle promeile. Non mancavano a quegli ammutinati motivi di guitte doglianze, che cadevano nondimeno la maggior parte contra de’ Governatori , intenti a far fruttare il lor mimftero alle fpe-fe delia Giuftizia e de’fudditi. Pretendevano lefi i lor Privilegi, divenuto tirannico il Governo Genovefe , e sfoderarono una lilla di molte impofte ed aggravj finora fofferti , che intendevano di non più (offerire da indi avanti. Nel Configlio di Genova fu udito il parere di Girolamo Venerofo , il quale foftenne , che a guarir quella piaga s’avellerò da adoperar lenitivi, e non ferro e fuoco; e però i faggi, fapendo quanto quel Gentiluomo nel fuo favio Governo fi forte cattivato gli animi de’ Corfi , giudicarono bene di appoggiare a lui quella cura. Ma frutto non (e ne ricavò, perchè fenza faputa fua attrappolato un Capo de’fediziofi fu privato di vita: il che maggiormente incitò in que’Popoli le fiamme dell’ire. E tanto più perchè prevalfe poi in Genova il partito de’Giovani, a’quali parve, che l’ ufo dell’armi e del galligo con più ficurezza ridurrebbe al doverei fediziofi. Se n’ ebbero ben a pentire. Circa cinque mila foldati furono dipoi fpedui da i Genovefi in Corfica, creduti badante rinforzo a gli altri prefidj , per ìfmorzare quell’ incendio. Nella Primavera di quell’ Anno la picciola Città di Norcia , patria di San Benedetto , fituata nell’Umbria, per un terribil Tremuoto reilò quafi interamente fmantellata e diftrutta . A riferva di due Conventi , e del Palazzo della Città, l’altre fabbriche andarono per terra , con re-ilar feppellite fotto le rovine più centinaia di que’miléri abitanti . Si adultero i rimarti in vita a vivere nella campagna, e graviflìmo danno ne rifentirono anche le Terre e i Villaggi circonvicini.. Anno