Annali d’ Italia. lora a lodare lo flato antecedente, perchè altro afpetto non aveva il prefente che quello d’eilerminio e di ichiavitù. Pure non trovandoci chi ofaiTe d’alzare un dito, in foli fegreti lamenti e combricole andava a terminare il rifentimento d’ognuno: quand’ecco una fcintilla va ad attaccare un grande impenfato incendio. Era il quinto giorno di Dicembre, e ftrafcinavano gli Alemanni un groffo mortaio da bombe, per inviarlo in Provenza. Sono affaiffime ilrade di Genova vote al di fotto, affinchè paffino Tacque fcendenti dalle montagne in tempo di pioggie, ed anche per le cloache . Al troppo pefo di quel bronzo, nel pacare pel quartiere di Portoria , il sfondò la ilrada , onde reflò incagliato il trafporto. La curioiità traile colà non pochi del minuto Popolo, che furono ben toilo forzati a dar mano, per follevare il Mortaio. E perchè mal volentieri facevano effi quel meitiere, perchè non pagati, e perchè parea loro cofa dura di faticare in danno della ilef-fa lor Patria: fi avvisò uno de’Tedefchi di pagargli col regalo di alcune poche bailonate. Non fapeva coilui, di che fuoco ed ardire iia impailato il Popolo di Genova; ne fece immantenente la pruova. Il primo a fcagliare contra di lui una buona fallata, fu un ragazzo, con dire prima a i compagni; la rompoì E all’efempio fuo tutti gli altri diedero di piglio a’falli, i quali ebbero la virtù di far fuggire i Tedefchi. Rinvenuti in sè que’Soldati, tornarono pofcia colle iciable nude, per gailigar quella povera gente; ma ricevuti con più copiofa grandine di falli, furono di nuovo obbligati a falvarfi colla fuga. Nulla di più avvenne in quel giorno. Nella notte quei, che erano intervenuti a quella picciola Commedia, andando per le ftrade, cominciarono a gridare Aitarmi, ripetendo fovente Viva Maria; conche iì raunò una gran brigata, tutta della feccia più vile della Città. Deridevano gli Auftriaci quello fchiamazzo, infunandoli con gridare Viva Maria Terefa. Prefentoffi pofcia al Palazzo pubblico la Plebe, chiedendo armi con terriLil ilrepito. Ordinò il Governo, che iì chiudef-fero le Porte, iì raddoppiaflero le Guardie, il metteffero foldati fuori del railello con baionetta in canna. Nulla potendo ottenere, raddoppiarono le grida; e intanto fparfo il romore per varj quartieri, maggiormente crebbi? la folla de i follevati, che tornata con più empito la feguente mattina, giorno fei di Dicembre, al Palazzo continuò a fare ìilanza di armi, e tentò anche di fcalar Taire fìneilre dell’Armeria, ma con efferne rifpinta. Nè mancò il Governo di ragguagliare il Generale Botta di queila novità. Giacché era fallito queilo colpo al Popolo, iì voltò alle Guardie delle Porte, e forprendendole s’impadro-ni dell’armi loro; sforzò le porte de gli Ufiziali militari; entrò in qual- iìvo-