Anno MDCCV. ti. Intanto innumerabili furono gli sforzi delle artiglierie, bombe, e fuochi artificiati contro l’oilinata Piazza per li Meii di Gennaio e Febbraio . Frequenti erano ancora le mine e i fornelli sì dall’una, che dall’ altra parte. Ma perciocché fi conobbe troppo difficile il vincere quella pugna, finché il Duca Vittorio Amedeo poteffe dall’oppofla riva del Po andare rinfrefcando quella Fortezza dt nuovi combattenti, viveri , e munizioni: nel primo dì di Marzo il Vandomo improvvifamente fpini’e un groflo diilaccamento ad occupar l’Ifolae Forte del Po, a cui fi atteneva il Ponte nemico; e così tagliò ogni comunicazione con Verrua . Ritiroffi allora il Duca di Savoia col Marefciallo di Staremberg a Civaffo, lafciando £refcenrino in poter de’Franzefi. Si trovò in breve il valorofo Comandante di Verrua obbligato a cedere; ma pria di farlo, co i fornelli preparati mandò in aria i recinti e baftioni , e poi fi rendè nei dì io. di Marzo a difcrezione, rimproverato pofcia, e inficine lodato dal Vandomo per sì lunga e gloriofa difefa. Prefero dopo tale acquillo le affaticate milizie Franzefi ripofo fino al principio di Giugno, ed allora ufcendo in campagna, fi mollerò con difegno'di attediare Civaffo, e di aprirfi con ciò il campo fino a Torino , già, meditando offefe contra di quella Capitale. Stava accampato in quelle vicinanze il Duca di Savoia con lo Staremberg, e di là diede molle percoife alle truppe Franzefi, ma fenza poter impedire l’affediodi Civaffo. Si foilenne queila picciola Piazza fino al dì 29, di Luglio, iti cui effo Duca alla fordina fece di notte evacuarla , per quanto potè, di artiglierie e munizioni, e la lafciò in potere del Duca della Foglia-da , Comandante allora di quell’Armata Franzefe, giacché il Duca di Vandomo avea dovuto accorrere al baffo Po contro l’Armata Cefarea, ficcome dir-emo. Di grandi ed incredibili preparamenti fece dipoi effo Fogliada, paf* fato fino alla Veneria, per mettere 1’ affedio a Torino; ma perchè fo-> pragiunfero ordini dal Re Criilianiffimo di differire sì grande imprefa all’Anno feguente} portò egli la guerra altrove. Avea quello Gene^ ral Franzefe molto prima, cioè nel dì 10. di Marzo obbligata a renderai la picciola Città di Villafranca fulle rive del Mediterraneo. Lafcia-to pofcia un blocco intorno a quella Cittadella , che poi fi arrendè nel dì primo di Aprile, andò ad aprir la trincea fotto la Città di Nizza . Se ne impadronirono i Franzefi, ma non vedendo maniera di forzare quel Cartello , 1’ abbandonarono dipoi con rovinarne le fortificazioni. Da che quelle furono alquanto riflorate dal Marchefe di Ganglio Governatore, fili principio di Novembre, comparve colà di nuovo con forze maggiori il Duca di Bcrwichì ed entratovi nel dì «4, di effo