Anno M D C C X X I V. poiTeffo della Città di Comacchio e fuo Diftretto. Agitata in Roma la controversa di chi ne foffe legittimo Padrone , o la Camera Apo-ftolica, o il Duca di Modena, la cui nobiliilima Cafa Eftenfe da più Secoli riconofceva quella Città dalle Inveiìiture Cefaree, e non già dalle Pontifizie, tuttavia reftava pendente. Fece il faggio Pontefice Innocenzo XIIJ. ogni sforzo, per ricuperarne il PoiTelIo, ben confa-pevole, di che confeguenza iìa, in materia raaffim a mente di Stati, que- ilo vantaggio, ed avea già difpofta la Corte imperiale a sì fatta cef iìone. Ma non potè eifo Papa godere il frutto de’fuoi maneggi, perchè rapito troppo prefto dalla morte. Diede compimento a quello affare il fuo Succeflore Benedetto XIII. nel dì 25. di Novembre dell’Anno prefente, con accordare a Sua Maeftà Cefarea le Decime Eccle-iìaftiche per tutti i fuoi Regni, con rilafciare tutte le rendite percet-te, e pofcia premiare con un Cappello Cardinalizio il Figlio del Conte di Sinzendorf, primo Miniftro Cefareo, che avea cooperato non poco all’accordo. Fu dunque conchiufa in Roma fra i Cardinali Paolucci e Cinjuegos Plenipotenziarj delle partila reftituzione del PoiTeffo di Comacchio alla Santa Sede, con efpreffa dichiarazion nondimeno: Pof-fejjionem Comacli a Jacra Ccefarea Majefiate eo dumtaxat Pa&o dimitti 9 ut in eamdem Sedes Apofiolica rejìituatur , ut prius , ita fcilicet, ut ne-que eidem Sedi Apofìolicce per hanc reflitutionem aliquid novi Juris tribù-tum, neque Imperio, vel Domui Atefiince quidquam Juris fublatum ejje cenfeatur -, fed ¡aeree Ccefarece Majeftatis , & Imperli, Domusque Atejhnce Jura omnia tam refpeclu Pojfejforu, quam Petitorii falva remaneant, ne-minique ex hoc a-clu prccjudicium ullum irrogatum intelligatur, ufqutdum cogmtum fuerit, ad quem Comadum pertineat. Fu poi data efecuzione a queflo Trattato nel dì 20. di Febbraio dell’Anno feguente. Se ne rallegrò tutta Roma; non così la Cafa d’Efte. Correndo il dì 25. di Marzo di quei!’Anno arrivò al fine di fua vita in Torino Madama Reale Maria Giovanna Baiijla Figlia di Carlo Amedeo Duca di Nemours e d’Aumale, e Madre del Re di Sardegna Vittorio Amedeo, in età d’ anni ottanta. Non volle ulteriormente differire quel Reai Sovrano il nuovo accafamento del Duca di Savoia Carlo Emmanuele fuo Figlio, e gli feelfe per Moglie Pohjfena Crijlina Figlia di Ernejlo Leopoldo Langravio di Àffia-Rheinfelds Rotemburgo* e venuto il Luglio del prefente Anno fi mife eifa in viaggio alla volta d’Italia. Portatoli il Re Vittorio col Figlio e con tutta la Corte in Savoia, accolfe dopo la metà d’Agofto la Nuota in Tonon, e colla maggior folennità l’introduce a luo tempo in Torino. Videsi intanto un’impenfata vicenda delle cofe del Mondo nella Cor-