ZOO Annali d’ Italia T Anno di Cristo mdccxxxvi. Indizione xiv. di Clemente XII. Papa 7. di Carlo VI. lmperadore z6. IL primo frutto , che fi provò della Pace eonchiufa fra l’Imperado-re e il Re Criilianiifimo, fpuntò nell’imperiale Città di Vienna. Giacché Dio avea dato all’ Augufto Carlo VI. un Figlio mafchio , e poi fel ritolfe, pensò eiìo Monarca di provvedere al mantenimento della nobiliflima fua Cafa coll’unico ripiego, che reilava, cioè di provvedere di un degno Marito V Arciducheffa Maria Terefa fua Figlia Primogenita , già deilinata alla fucceffione della Monarchia Auih'iaca in difetto di Mafchi. Grande era l’affetto d’effo lmperadore verfo di Francefco Stefano Duca di Lorena , sì per le vantaggiofe fue qualità di mente e di cuore, come ancora pel fangue Auftriaco , che gli circolava nelle vene. Quefbo Principe fa fcelto per Marito d’eila Arciducheffa. Era egli in età di ventifette Anni, perchè nato nel dì otto di Dicembre del 1708. e l’Arciducheffa era già entrata nell’Anno diciottefimo, iiccome nata nel dì 13. di Maggio del 1717. Con tutta magnificenza ed inefplicabile allegria nel dì 12. di Febbraio feguì il Maritaggio di quelli Principi Reali colla benedizione di Monfignore Domenico PaJJionei Nunzio Apoftolico ; e continuarono dipoi per molti giorni le fede e i divertimenti, gareggiando ognuno in applaudire ad un Matrimonio, che prometteva ogni maggior felicità a que’Popoli, e dovea far rivivere ne’lor difcendenti l’AUfguila Cafa d’Auilria degna deli’immortalità. Ma l’Imperial Corte ebbe da lì a non molto tempo motivo di molta triilezza per la perdita, che fece del Principe Francefco Eugenio di Savoia, Eroe fempre memorabile de’noilri tempi . Nel dì 21 d’ Aprile terminò egli i fuoi giorni in età di fettanta due anni : Principe , che per le militari azioni fi meritò il titolo d'Invincibile, e d’effere tenuto pel più prode Capitano, che s’abbia in quello Secolo avuto l’Europa; Principe, diffi, riguardato qual Padre da tutte le Ceferee milizie , ficure , che l’andare fotto di lui ad una battaglia, lo ileffo era, che vincere , o almeno non effere vinto; Principe di fomma faviezza,di rara fplendidezza , per cui fece infi^ni fabbriche, ed impiegò fempre gran copia di artefici di varie profeilìoni ; ed accoppiando colla gravità la cortefia , nello ileffo tempo fi conciliava la llima e l’amore di tutti. L’intero catalogo di tutte l’altre fue belle doti e Virtù fi dee raccogliere dalla funebre Orazione, in onor fuo comporta dal fuddetto Nunzio, ora Cardinale Pallio-