4© § Annali d’ Italia? do le Leggi alla Sereniffima Cafd d’Ette, quanto per li Contadi dì Arad e di Jeno in Ungheria, tolti in occafion della prefente guerra ad eiiò Duca. Con tutto il iùo buon cuore non trovava 1’ Augufta fm-peradrice la maniera di rettituirli, p'crchè gli aveva alienati; e i Mi-nittri fuoi non trovavano un Equivalente di Stati da darli a quello Principe , giacché 1’ efibizione di pagargli annualmente i frutti corrif-pondenti alle rendite non foddisfaceva . Inftftevano perciò i Miniilri Galiifpani a tenore de gli ordini delle lor Corti su quello punto , e fulla reilituzione de’fondi fpettanti a i Genoveii ; e perchè reilò incagliato l’affare, bailo intoppo tale a fermar rutto l'altro retto dell’ efecuzion della Pace , e a moltiplicar anche per un Mefe gli aggra-vj delle Provincie, che s’aveano a reilituire. Detto fu, che il Re Griftianiffimo ricavaife da gli Stati occupati ne’Paelì baili cinquanta mila Fiorini per giorno. Se ciò fuffiile, nè pur que’ Popoli fotto barbieri rali avranno avuto gran voglia di ridere. Il perchè fomma premura avendo la clementiiìxma Imperadrice di redimere i Sudditi fuoi ed altrui da ulteriori veffazioni, cotanto s’induilriò, che le venire fatto di ricuperarci Feudi fuddetti da un generofo comprator d’etti ; di render i lor fondi a i particolari Genoveii ; e confeguentemente di poter adempiere interamente gli Articoli del Trattato conchiufo in Ac-quisgrana. D’etti Stati adunque fu rimetto in poffeffo il Duca di Modena, iiccome ancora gli fu accordato il poffeffo de gli Allodiali di Gua-ilalla. E perciocché furono ancora tolte dimezzo le controverfie eccitate fra la Corte Auftriaca, e la Repubblica di Genova, niun ottacolo più retto a perfezionare il grande edificio della Pace univerfale. Videiì pertanto un Regolamento ilabilito in Acquisgrana de’giorni precifi, ne’ quali a poco a poco fi dovea far l’evacuazione di alcune Città 0' Piazze de’Paefi baili, e nello ileiTo tempo d’altre dell’Italia. Spezialmente il principio di Febbraio quel fu, che diferrò le porte all’allegrezza de’varj Paefi. Quetamente prefero le truppe Spagnole il pofleffo di Parma, Piacenza, e Guattalla a nome del Reale Infante Don Filippo con fomma confotazione di que’Cittadini. Altrettanto fecero il Re di Sardegna , e i Genoveii de gli Stati lor proprj. Nel dì fette del Mefe fuddetto fa confegnata la Mirandola alle foldatefche di Francesco 111. Duca di Modena . E nel dì undici anche la Città e Cittadella di Modena, con tutte 1’altre fue pertinenze, tornarono a godere i benigni influii! del legittimo loro Sovrano . Convien qui fare gruttizia all’ Auguilittima Imperadrice Regina 71tari a Terefa , e alla Maeftà di Carlo Emmanuele Re di Sardegna , che per fette anni tennero il dominio di quello Ducato . Certo è, che non mancarono gravittimi guai e clan-