4o Annali d’ Italia. refa, e fe ne andò a Cremona. Padarono dipoi il Duca Vittorio A-medeo, e il Principe Eugenio , già dichiarato Governator di Milano, fotto Cafale di Monferrato . Venne la Città nel dì 16. di Novembre all’ ubbidienza di eiTo Duca , che ne prefe per sè il poiìeiTo , e fu rico-nofcuto per Signore del Monferrato da quella Cittadinanza . Nella notte precedente al dì 20. di Novembre iCefarei, che teneano bloccata la Città di Modena , affittiti da alcune migliaia di contadini ar- ili iti, entrarono in eiTa acclamando i nomi dell’ Imperadore , e del Duca Rinaldo d’Efìe ; e todo formarono il blocco di quella Cittadella, ficcome ancora di Mont’Alfoniò e Sedola, due altre Fortezze di eflo Duca di Modena. Fu anche mefiò da i Collegati l’attedio a Valenza. Qualche altro migliaio di Franzeii, nel perdere le fud-dette Puzze, redò prigioniere de gli Alemanni, o del Duca di Savoia . Circa mille e ottocento nel folo Cafale vennero in loro potere. Oggetto di gran maraviglia fu preifo gl'italiani il mirar tanti effetti d’una fola vittoria, e il rapido acquido fatto in sì poco tempo da i Collegati. Non furono in qued’ Anno meno drepitofe le feene della guerra in altri paeii. Ufcirono di buon’ora in campagna V E lettor di Baviera , e il Marefciallo di Villeroy già rimeffo in libertà, coll'efercito Franze-fe in Fiandra. Non dormiva il Duca di Martboroug Generale della Lega in quelle parti ; e pode anch’ egli in ordine le fue forze , marciò contro i nemici, e fi trovarono a fronte le due Armate predo di Ra-meglì nel dì 23. di Maggio, cioè nella Domenica di Pentecode. Mentre i Collegati erano dietro a forzar quella Terra, fi attaccò una fiera battaglia, che durò più di due ore. Finalmente trovandoli i Fran-zefi inferiori nel numero della cavalleria, bifognò, che cedeffero all* empito della contraria , e andarono in rotta, inleguiti poi per due altre ore da i vincitori. Fu creduto, che in quel terribile conflitto per-deflero la vita quattro mila Franzefi , ed altrettanti fodero i loro feriti, colla perdita di molte artiglierie, bandiere, e dendardi. Più di tre mila con dugento Ufìziali rimafero prigionieri; ma forfè il maggior loro danno provenne dalla fmoderata diferzione, di modo che quell’Armata redò por qualche tempo in una fomma fiacchezza, e convenne rinforzarla con truppe tirate dall’Alfazia, ma fen-za eh’ella potefle da lì innanzi arredare il torrente de’nemici. Anche queda vittoria fi tirò dietro delle draordinarie confeguenze. Lo-vanio e Bruflelles tardarono poco a riconofcere per loro Signore Car- lo IH. Re di Spagna. Altrettanto fecero Bruges, Dam , e Odenard. Pareva, che la ricca e nobil Città di Anverfa non voleffe il giogo, per-