17 sensibili variazioni subite nel corso dei secoli (ed è sufficente al nostro scopo soffermarci ai tempi storici dell’ età romana) o per opera dei corsi d’ acqua, o per azione di violenti cataclismi, o per lenti movimenti di sollevamento e di abbassamento, per tutti quei fenomeni verificatisi in ogni tempo, e tutt’ora operanti, non autorizzano a negarne l’esistenza e immaginare una morfologia diametralmente opposta. Anche se le terre disseminate fra le acque lagunari furono antica sede di abitazione di popoli, che avrebbero prodigato tesori della loro munificente civiltà; anche se in tempo, ed assai remoto, frequenti abitatori trovarono in esse opportuno e gradevole asilo ; in queste terre essi non perpetuarono la discendenza, nè tramandarono i frutti della loro attività alle generazioni più recenti, o una qualunque tradizione, ispiratrice di opere e di pensiero, a quelli, che avrebbero dovuto essere i loro continuatori (1). Della loro nello scalo dei tre vici marittimi dei Padovani. La navigazione dunque era stata tutta operata tra gli stagna di laguna, difesi dal tenue, praetentum litus, e i vici marittimi, dove erano le stazioni militari di Padova, erano situati ben all’ interno di quelli, e lontani dal lido. L’efficace e precisa descrizione liviana colloca la scena dello scontro navale delle forze di Cleonimo e dei Padovani in area lagunare fra la costa interna o il lido. Non parliamo poi di Stra-bone, di Vitruvio, e di Plinio, nei quali (a prescindere da particolari aspetti, attribuibili alle conoscenze personali degli scrittori) la nozione dello stato lagunare e paludoso del territorio appoggiato al triangolo Aquileia-Altino-Ravenna, chiuso dalla base litoranea del cordone marino, è sicura c presenta strette analogie, sopra le quali è vano sofisticare con ambigue interpretazioni. Lo stato lagunare esisteva ed era ben conosciuto, anche se nel succedersi dei tempi presentò fisionomie diverse. Il fatto poi che la laguna non figuri nella delineazione della tavola peutingeriana non è buon argomento per contestarne l’esistenza, sicuramente accertata da scrittori immediatamente anteriori o di poco posteriori alla presumibile composizione della carta. Essa, nell’ area del Veneto orientale, contiene un cumulo di errori, sopratutto nel rappresentare l’idrografia. Lasciamo al geologo, al fisico e al geografo il compito di risolvere il problema della formazione della laguna e delle sue vicende naturali traverso i secoli ; allo storico spetta quello più modesto di constatarne la presenza. (1) Per una giusta economia del lavoro non è possibile approfondire l’esame delle testimonianze archeologiche relative a una età anteriore a quella, che è oggetto del presente studio. Non sarà superflua qualche osservazione di fronte a un semplicismo erudito, che con disinvoltura squaderna abbondanti materiali archeologici senza sottoporli a meditato esame critico. Buona parte di quello raccolto nelle isole della laguna, specie epigrafico, come 2