Annali d’ Italia. denza del Tuo Gabinetto alla preferite fituazione di cofe , fenza gran ritardo comparve in Acquisgrana il confenfo della Maeftà fua a gli Articoli Preliminari della Pace, con qualche reilrizione nondimeno al- lo inabilito in effi. Nè pure tardò ad approvare la fuddetta orditura di Pace il Re di Sardegna; ed anche il Re Cattolico vi fpedì l’alfenfo fuo, ma intralciato da qualche riferva, fpettante al Commerzio prete-fo da gl’Ingleiì nell’Indie Spagnuole. Contuttociò lungamente continuarono in Italia le oftilità fra gli Austriaci e i difenfori del Genove-fato. Anzi fi vide ilampata e pubblicata nel dì venti di Maggio un Intimazione del Generale Conte di Broun a i Popoli della Riviera di Levante di non commettere atto alcuno di opposizione all’armi Ce-faree, perchè così farebbero ben trattati, minacciando all’incontro ferro e fuoco a chi fi abufava della clemenza di Sua Maellà Regia Imperiale. Continuò anche in mare la guerra fra gl’Inglefi e i Legni Ge-novefi; finché finalmente vennero gli ordini dell’Armiftizio, e fi cominciò a vagheggiare come vicina la fofpirata Pace, e a fperar non lungi l’adempimento delle già accennate condizioni. Non fapevano intanto i Politici del volgo accordare con sì belle difpofizioni ToiTervar-fi, che l’efercito aufiliario Ruffiano continuando il viaggio moilrava di non aver contezza alcuna, che i raggi della Pace fpandelfero 1’ allegrezza pel reilo d’Europa. In fatti dopo aver valicata la Polonia, ed alta Silefia, fi vide alla metà di Giugno comparire la prima colonna di quelle truppe in Moravia. Vollero le Imperiali Maeilà godere di quello fpettacolo , e portateli a Brun, dove nobilmente furono accolte e trattate dal Cardinale di Troyer Vefcovo d’Olmutz, ebbero il piacere di confider^re la bella comparfa di quella gente, tutta ben armata, vellica, e difciplinata , e fenza alcun legno dell’antica loro barbarie. Seco veniva una magnifica Cappella co’fuoi Cantori; e il loro paflaggio per tanti paefi non fu accompagnato da lamenti de gli abitanti, perchè pagavano tutto. Solamente parve, che taluno non miralfe di buon occhio la venuta di que’Settentrionali per timore, che alla Nazione Ruffiana potelTe piacer più del proprio il Cielo del Mezzodì. Si diifufe poi fopra quelle truppe ed Ufìziali la munificenza dell’ Imperadrice Regina. Ma allorché comunemente fi credeva, che dante l’intavolata ed immancabile Pace avellerò i Ruffiani a ritornarfene all’agghiacciato lor Clima, o pure fermar il piede in Boemia, non fenza maraviglia d’ ognuno fi videro iftradati anche alla volta della Franconia e del Reno. 4 tal villa fi diedero a llrepitare e a parlar alto i Franzeiì, e tal forza ebbero le loro minaccie, che dalle Potenze marittime fu fpedito ordine a que’troppo arditi ilrameri di retrocede-