Anno M0CCXIV. nel dì cinque di Settembre. Ritiroffi la guernigione nel Cartello, lardando efpoila la Cittadinanza al pericolo di un lacco. La protezione di Elifabetta Farnefe Regina di Spagna, quella fu, che li falvò da quello flagello; ed accoda la Nobiltà con far portare comeftibili alle truppe, acquetò tollo il remore. Volle il Comandante Piemontefe del Cartello, prima di renderli, l’onore di effere falutato con molte cannonate, e pofeia nel dì 13. d’elio Mefe lì rendè a discrezione. Que’ prefidiarj, che non erano nè Savoiardi, nè Tedefchi, ma Italiani quali tutti, li liberarono dalla prigionia con prendere partito nell’ Armata di Spagna . Ciò fatto, nel dì 16. comparve a Parma un diilac-camento di Spagnuoli, che niuna difficultà trovò ad impadroirirfene, giacché gli Aultriaci ne aveano precedentemente menato via il Cannone, e tutti gli attrecci, e le munizioni da guerra; e il loro prelidio ne avea prefo congedo per tempo. Volarono corrieri a Madrid con quelle liete nuove, nè s’ingannò chi credette, che la magnanima Regina di Spagna intendeife con particolar giubilo e confolazione il riacquillo del fuo paterno retaggio. Fu prefo dal Generale Marche/» di Caftellar il poiTeiTo di quelle Città, e di tutto il dominio già fpet-tante alla Cafa Farnefe, a nome d’efl'a Cattolica Regina ; ed egli pubblicò pofeia uno ilraordinario Editto, vietante ogni forta di Giuoco d’azzardo, fotto pene graviifime: regolamento invidiato, ma non if-perato da altre Città. Dopo 1’ acquiilo di Parma fu creduto, che di quel paiTo verrebbono gli Spagnuoli fino a Modena , e perfuafi di ciò gli Ufìziali Savoiardi, Spedirono via in fretta i loro equipaggi. Ma altro non ne feguì, meditando gli Spagnuoli imprefe di maggior loro vantaggio. Diede in quelli tempi il Generale d’efli Conte di Gages un nuovo faggio della fua avvedutezza, mollrata in tante altre militari azioni. Fatto gittare un Ponte alla Stella verfo Belgioiofo, fpinfe all’ altra riva un corpo di tre mila Granatieri con della cavalleria. Pareano le fue mire volte a Milano: il che fu cagione, che dal campo Aullria-co-Sardo di Baiiignana follerò fpediti con diligenza quattro mila fol-dati per coprire qutlla Città. Ma il Gages all’ improvvifo fece marciare il Duca di Vieville con quella gente a Pavia. Soli cinquecento Schiavoni, parte de’quali anche o malata o convalefcente, lì trovavano in quella Città, Città di molta eileniione : laonde non durarono fatica con una fcalata gli Spagnuoli a mettervi dentro il piede nella notte precedente il dì 22. di Settembre, con fare un acquiilo di fom-ma importanza nelle congiunture prefenti, ilante la iìtuazione di quella Città, che oltre all’elTere di là da Po, ha anche il ilio ponte a Tomo XII. V cavai-