5° Annali d’ Italia. di elio Mefe, fi accinfe poi a far giocare le batterie contra di quel Cartello, il quale non meno pel iìto, che per le fortificazioni atto era a far buona refirtenza. Aveanopernon so qual ordine male intefo i Franzefi ritirata la lor guarnigione da Arti verfo la metà di Ottobre . Vi accorfe torto il Mareiciallo di Staremberg , e piantò quivi il fuo quartiere. Tanto ardire non piacendo al Duca della Fogliada, andò ad accamparli in quei contorni-, con poca fortuna nondimeno, perchè ufciti gli Alemanni con tal bravura li percolTero, che vi retto uccifo il General Franzefe Conte d'Imercourt con alquante centinaia de’Tuoi; laonde fu giudicato miglior configlio il ritirarli. Verfo la metà di Dicembre la Fortezza di Monmegliano in Savoia , vinta non dalla forza, ma da un oiìinato blocco di un anno e mezzo , fi trovò in fine obbligata a capitolare con condizioni onorevoli. Per ordine poi del Re Criftianittìmo ne furono Smantellate tutte le fortificazioni. Così andavano moltiplicando le perdite e fciagure addotto al Duca di Savoia, il quale non avea ceflato di temperare la Corte di Vienna e le Potenze marittime, per ottenere gagliardi foccorlì. Con occhio certamente di compatimento miravano gli Alleati 1’ infelice politura di quefto sì fedele Sovrano ; e però fu prefa la rifo-luzione di rifpedire in Italia con forze nuove il Principe Eugenio , in cui concorrendo un raro valore e faper militare, e di più la rtretta attinenza di fangue colla Real Cafa di Savoia, fi potea perciò da lui promettere ogni maggiore ftudio per la caufa comune. Ma non gli furono confegnate forze tali, che potettero per conto alcuno competere colie Franzefi. Ne prefentì la venuta il Duca di Vandomo, e per afiicurarfi, ch’egli non penfatte alla da tanto tempo bloccata Mirandola, ordinò, che il Signor di Lapurà Tenente Generale de gl’ingegneri alla metà di Aprile pattatte ad aprir la trincea fotto quella Fortezza. Benché fi trovarte fornito di tenue prefidio il Conte di Kdning-fegg ivi Comandante Cefareo, pur fece una bella difefa fino al dì dieci' di Maggio , in cui fi arrendè co’fuoi prigioniere di guerra. Arrivò in querto mentre in Italia il prode Principe Eugenio, e da che ebbe rau-nato un {ufficiente corpo d’Armata, corteggiando il Lago di Garda, giunfe a Salò. Quivi fu egli indarno trattenuto dall’opporta nemica Armata, perchè feppe aprirli il patto al piano della Lombardia, e far poi molti prigioni de’nemici. A CaiTano fui Fiume Adda fi trovarono pofcia a fronte le due nemiche Armate nel dì 16. d’Agorto, e venne- v ro a giornata campale. Erano maertri di guerra i due Generali, piene di valorofo ardire le truppe di amendue, e però ciafcuna delle parti menò ben le mani, ma con lafciare indecifa la vittoria, avendo la notte