5* Annali d’ Italia. terior comunicazione co i Forti della Ferofa, di Exiles, e dell? Fene-ilrelle. Fu nel medefimo tempo imprefo l’affedio de 1 due primi, ed a-mendue nel dì i i. e n. d’Agoilo efpofero bandiera bianca, reitando prigioniere quelle guernigioni. Di là fi pifsò a flrignere le Fenellrelle, tortezza di maggior nerbo, ma che berfagliata fieramente dalle nemiche batterie, nel dì 31. del Mefe fuddetto capitolò la refa, con reflare ivi ancora prigioniere di guerra il prefidio. Ciò fatto, fi ritirò quell’Armata a Pinerolo, e con tali imprel'e ebbe fine in effe parti la campagna, non efTendofi fatto altro tentativo, sì perchè cadendo di buon’ ora le nevi in que’monti, impedifcono i paffi alle operazioni militari, e sì perchè Tarmi Cefaree erano richiamate in Italia per un’altra fcena, a cui s’era dato principio. Ancorche’ nelie prefenti fcabrofe contingenze con fomma prudenza e da Padre comune, fi foffe governato il Pontefice Clemente XI. lenza prendere impegno alcuno fra le Potenze guerreggianti: pure provò, quanto fia difficile il fodclisfare a tutti, e il confervare il credito e vantaggio della neutralità in mezzo a due contrarj fuochi. Dichia-roffi in fatti mal foddisfatta dì lui la Corte di Vienna, sì per l’affare di Figheruolo, come dicemmo all’Anno 1704. e sì per le Scomuniche fulminate dal Santo Padre nel dì primo d’ Agoflo del precedente Anno contro i Miniilri Cefarei a cagion delle Contribuzioni efatte dal Ducato di Parma e Piacenza, come ancora per varj altri Atti di que-ilo Pontefice, gelofo mantenitore dell’immunità EcclefialVica. Ora da che Y lmperador Giufeppe fi vide forte in Italia per l’efpulfione dell’ armi delle due Corone, non tardò a far provare i fuoi rifentimenti alla Corte di Roma , ordinando, che non paiTafTero a Roma le rendite de’Beni Ecclefiaflici del Regno di Napoli, e risvegliando le prerenfioni già moffe dall’ Augufto fuo Padre, per li Feudi e Stati Imperiali d’.I-talii. Uno di quelli pretendeva il Configlio Aulico, che foffe la Città di Comacchio, pofla full’Adriatico fra Ravenna e Ferrara colle lue ricche Valli pefcareccie, ficcome quella, che la Cafa d’Efle fin dall’ Anno 1354. riconoi'ceva dal facro Romano Imperio per Invefliture continuate fino al regnante Duca di Modena Rinaldo d'Ejle, e che quantunque non comprefa nel Ducato di Ferrara, pure fu occupata dal Papa Clemente VIÌL nel 1598. ed era tuttavia detenuta dalla Camera Apoflolica, non ollante i richiami fatti più volte da i Principi Eflenfi. Similmente eccitò le pretensioni Cefaree fopra Parma e Piacenza, ancorché per due Secoli la Sede Apoflolica ne foffe in p offe fio , e ne deffe pubblicamente le invefliture alia Cafa Farnefe. Adunque verfo la metà di Maggio fi fece malfa di milizie Imperiali fui Ferrarefe, e fen-