44 Annali d’ Italia: lenza, e il Finale di Spagna; di tutto fecero cefiìone agli Auftriaci Fratelli: rifoluzione, che parve ftrana alle picciolfi'-tefte d’alcuni, ma che molto ben convenne alla faviezza del-Gabinetto di Francia. E’ incredibile la fpefa, che facea il Re Criilianiifimo per mantenere la guerra in Italia ; fenza paragone più gli farebbe coitato quello impegno , da che le vittoriose armi Cefaree e Savoiarde gli aveano o ferrati o troppo difficultati i paffi in Italia . Troppe Città e Piazze fi a-rano perdute. Contuttoché il Conte di Medavì coniervafle ancora nel Mantovano circa dodici mila foldati, pure un nuil,a era quefto al bi-fogno. Alla Francia fopra tutto premeva di ricuperar le truppe elìdenti in Lombardia, e le migliaia ancora di quelle, che erano reflate prigioniere : punto, che le fu accordato con tutti i comodi ed onori militari, affinchè poteflero tali milizie paffar fìcure in Francia. Sicché la Reai Cafa di Borbone, poco anzi padrona de’Ducati di Milano, di Modena, di Mantova, Guaftalla , dei Monferrato, del Finale, di varj Luoghi nella Lunigiana, e della maggior parte del Piemonte, eccola di repente fpogliata di tutto, prendere la legge dalla fortuna, e da chi poc’anzi non avea nè pure un palmo di terreno in Italia. Per foftenere la fola guerra d’Italia, che poi nulla fruttò, impiegò il Re Criflianiffimo più di fettanta millionidi Luigi d’oro. Parrà cofa incredibile, ma io la tengo da chi dicea di faperla da buon luogo. Refta-rono dunque in man de’Franzefi folamente la Savoia, Nizza, e Villafranca, e la lor gran potenza fu affretta a confegnar la Città di Mantova col fuo Ducato, e infìeme la Mirandola all’armi di Cefare , la-fciando i Duchi di quelle Città pentiti, ma tardi, d’aver voluto fenza necefììtà ipofare il loro partito. All’incontro il generofo e infieme fortunato Vittorio Amedeo Duca di Savoia , dopo eflérfi trovato in sì pe-ricolofo giuoco alla vigilia di perdere in una giornata anche la fua Capitale, quali unica tavola del fuo naufragio; all’improvvifo ricuperò tutti i fuoi Stati di Lombardia, e in oltre da\\ Augujlo Giujeppe ricevette l’Inveftitura di Cafale col Monferrato Mantovano, e di Aleffan-dria, Valenza, Lomellina, Valfefia, e varj Feudi delle Langhe con gloriofo accrefcimento alla Reai fua Cafa. Abbandonarono i Franze- ii l’Italia, ma ci lafciarono una funefta eredità de’loro infegnamenti ed efempli, perchè s’introduce una gran libertà di commerzio fra l’uno e l’altro ieffo; e l’amore del Giuoco anche nel feffo femineo fi aumentò; e fi diè bando a i riguardi e rigori dell’età pallata. Essendosi gagliardamente rinvigorito di truppe il Duca di Savoia, fi pensò, quale imprefa fi aveffe da eleggere, per far guerra alla Francia in cafa fua, giacché la Francia più non penfava a farla a cafa altrui nelle par-