Anno MDCCVIII. fenza far novità contro la Città fteffa di Ferrara, pafsò nel dì 24. d’effo Mefe un corpo di Tedefchi ad impoiTeiTarfì della Città di Comacchio . Venne anche ordine da Vienna e da Barcellona al Senato di Milano d’intimare al Duca di Parma di prendere fra quindici giorni l’Inveftitura di Parma e Piacenza, come Feudi Imperiali, e dipendenze dello Stato di Milani- • Da tali novità commollò il fommo Pontefice, giudicò debito fuo di metterli in iftato di ripulfar colia forza gli attentati de gli Alemanni , e a sì fatta rii'oluzione 1’ animarono fpezialmente i Miniilri di Francia e Spagna, impiegando larghe promeiìè di foccorfi, che poi non fi videro mai comparire. Però avuto ricorfo al teiòro di Cartello Sant’ Angelo, e trovate altre maniere di accumular pecunia, fi fece in Roma e per gli Stati della Chiefa un armamento di circa venti mila folda-ti, de’quali fu dato il comando al Conte Ferdinando Marfili Bolognese, Generale già dell’Imperadore, e famofo ancora per la Tua fingo-lar Letteratura. Pattarono querte truppe a guernire i porti del Ferra-refe, Bolognel’e e Romagna, e feguirono anche oftilità nelle Ville confinanti a Comacchio. Il Duca di Modena Rinaldo per fua precauzione fece anch’egli di molta gente. Ora intenzione della Corte Cefarea non era già di far guerra al Papa, ma folamente di tirarlo a qualche convenevole aggiurtamento ; pure vedendo sì grande apparato d’