Annali d’ Itali a'. Anno di Cristo mdcciv. Indizione xiì. di Clemente XI. Papa 5. di Leopoldo Imperadore 46. YEggendosi Rinaldo d'EJle Duca di Modena si maltrattato ed oppreffo da i Franzefi, altro ripiego non trovò, che di ricorrere a Papa Clemente XI. per implorare i Tuoi paterni ufizj appretto le due Corone, o per dir meglio, alla Corte di Francia, che i'ola dirigeva la gran macchina, e lotto nome del Re Cattolico fola iìgno-reggiava uè gli Stati di etto Duca. Si portò a quello fine incognito a Roma, e vi lì fermò per più Mefi. Giacché non volle mai indurli a gittarli in braccio a’Franzefi, non altro in fine potè ottenere, che una penlìone di dieci mila dobble, e quella ancora gli convenne comperare con cedere ad etti Franzefi il poffeffo della Provincia della Gar-fagnana, fituata di là dall’Apennino colla Fortezza di Montalfonfo ; unico relio de’fuoi dominj, fin ora follenuto nel fuo naufragio: dopo di che fi reilituì a Bologna ad afpettare lenza avvilirli lo fciogli-jnento dell*univerfal Tragedia. Ma alle lue difavventure fi aggiunfe in queft’Aono la demolizione della fua Fortezza di Brefcello , fatta da’ Parmigiani: tanto puntò il Duca di Parma, per levarli quello llec-eo da gli occhi. Furono afportate parte a Mantova, parte nello Stato di Milano tutte quelle artiglierie ed attrecci militari. Cominciarono in quell’Anno a declinar forte in Italia gli affari dell’Imperadore e del collegato Duca di Savoia. L’incendio commoffo in Ungheria da i follevati, e in Germania da MaJJìmdiano Elettor di Baviera, ficco-me quello, che più feottava la Corte di Vienna, a lei non permetteva di alimentar la fua Armata in Italia co i neceffarj rinforzi di truppe e danaro. Nulla all’incontro mancava al General Franzefe Duca di Vandomo. Da che fu egli maggiormente rinvigorito dalle nuove leve fpedite dalla Provenza per mare, divife l’efercito fuo in due, ritenendo per sè le forze maggiori a fine di far guerra al Duca di Savoia; e dell’altra parte diede il comando al Gran Priore Duca di Vandomo fuo Fratello, acciocché tentaffe di cacciar d’Italia il corpo di Te-delchi, che affai fmilzo reitava nel Mantovano di qua da Po, e teneva forte tuttavia la Terra d’Olliglia di là da etto Fiume. Allorché i Franzefi s’avviarono fui fine dell’Anno precedente dietro al Conte Starem-herg, aveano gli Alemanni occupato Bomporto e la Ballia fui Mode-nefe, con far prigioniere il prefidio di quell’ultima. Tornato che fu a Modena il Tenente Generale Signor di San Fremond, non perdè tempo a