P R E F A Z IONE C R ITIC A . . v. •. ; ■ • . * *•- _• , ' ■ „ v GIUSEPPE CATALANO. ("’>Onclude con due. Articoli le fue offervazioni il GiOrnalilla Ro-mano, che faranno,. fecondo il folito , da me riportati: ne’quali eifendoii egli ampiamente diftufo, poco, e quafi niente rimane da dire a me su queiF ultimo Tomo j in cui, per ciò, che riguarda i’iftituto mio, moderatiffimo il dimoftra il Sig. Muratori. Uniti l’uno all’altro fono i due Articoli mentovati XXXV , e XXXVI.-dell’anno 1750. nei Giornale de’Fratelli Pagliarini. Comincia il primo alla pag. 341. in quella mamera . - » Eccoci al Tomo ultimo degli Annali d’Italia. Contiene eiTo in 49. » anni alcune delle azioni di cinque Sommi Pontefici Clemente XIr ln-» noceto Xlii, Benedetto XIII, Clemente XII, e Benedetto XIV. fe-» licemente regnante. Vi è trattato maravigliofamente bine il nepotis-» mo vivente. E glifteiTi Pontefici vi fono egregiamente lodati. Ma 1’ »infrequenza di loro azioni viene aiTorbita dagli avvenimenti varj d’I-» taglia , .e molto più dajle cofe.efterne, che hanno contribuito a*rm-» pinguare il volume, e renderlo maggiore de gli antecedenti: ben-» chè ciafcuno di quelli contenga un.fecolo intero, ed effo la metà fo-» lamente . Noi proviamo'indicibil contento di dover efaminar sì poca » numero d’ anni, dopo averne ricercati 1 300. ( negli Eftratti de’ due » primi volumi, che contengono 400. anni, non v’abbiamo che fare), » e proiettandoci di aver direfo, come abbiam faputo , il patrimonio » della Santa Sede,_ non temiamo di ufurpar le parole del Yen. Card. » Baronio a ,piè dell’immortale opera fua ( anno 1198. ) avvegnaché » fenza comparazione minore fia flato il noftro travaglio : IndefejfoJlu-» dio laboravi, ut puieos illos , qu.os antiquiores Patres nojìri fodire, impii » vero P alce fimi objlruxerunt, implentes humo, exhaunrern , purgaretn*que » ab immenfa fuper injecla mendacio rum congerie, ipfosque punffimos intèr-cepta latues revocarem ad ufum prì(ìinum ovium , atque pafìorum. Il no-» ftro Lettore sa beniffimo, Che i Dogmi' della noftra fanta Fede lim-». pidi , e puri in cjueftì Annali non ebber -d’uopo di noftro travaglio: »ma sa ancora, che ficcome errerebbe co’Settar) chiunque credeffe » baitar la fola fede a falyarci, così all’ingroiTo s’ingannerebbe chi ap-