34i Annali d’ Italia. to i tanti loro ricorii e richiami alle Corti di Vienna 3 Inghilterra, ed Ollanda. ' - Ma lafciamo oramai i Genoveii , per feguitare Carlo Emmanuele Re di Sardegna. Nè pur egli fa pigro a prendere la fortuna pel ciuffo . Colla maggior diligenza poffibiie fece egli calar le fue truppe ger r afpre montagne dell’ Apennino fulla Riviera di Ponente, a fin di tagliare la drada, fe gli veniva fatto, ai fuggitivi Franzeli ; e fama corfe, edere mancato poco , che l’infante Don Filippo, e il Duca di Modena non fodero forprefi nel viaggio . Ma la principal mira d’ efiò Re erano Savona e il Finale, paefi dietro a’quali s’erano confumati tanti dedderj de’fuoi Antenati , e su i quali la Re al C afa di Savoia manteneva antiche ragioni, o preteniioni. Giunfero colà le fue milizie nel dì otto di Settembre, ed arrivò anche lo delio Re nei dì feguente a Savona, incontrato dal Vefcovo , e da i Magirtrati della Città, che andarono a prefentargli le chiavi. Colà giunte ancora il Generale Gorani, fpedito con alcuni battaglioni Audriaci, per darfi mano a fottomettere il Cadello affai forte d’effa Savona. Tro-vavafi alla difefa di quello un Comandante di Cafa Adorno Nobile Genovefe, il quale alla chiamata di renderli diede quella rifpoda, che conveniva ad un coraggiofo e fedele Ufiziale ; e tanto più perchè fu fatta effa chiamata per parte del Re di Sardegna. Raccontali, ch’egli dipoi, come fe quella Piazza aveffe da edere il fepolcro dio, didribuì a i foldati varj effetti e danari di fua ragione ; e nel Teda mento dio dichiarò eredi fuoi le mogli e i figli di quegli Ufiziali, che morrebbono nella difefa : al che egli dipoi iì accinfe con tutto vigore. Si tardò ben molto a cominciare le edilità contra di quei Cadello, perchè non peteano volare per le afpre montagne i mortai e F artiglieria groffa , che occorreva a quell’affé dio . Paffarono le brigate Audriaco-Sarde al Finale, e il Forte di quella Terra no a d fece molto pregare a capitolar la refa, con redar prigione ilpre-fidio , e coll’avere gli Ufiziali ottenuto buon trattamento per loro e per li loro equipaggi. Giunfe colà nel dì quindici di Settembre il Re di Sardegna; allora fu, che non potendod più ritenere l’antico abbonimento di quel Popolo al giogo Genovefe , fcoppiò in fegni d’incredibil allegrezza, e con fommo applaufo, ed applaufo di cuore, ac-colfe il novello Sovrano. Profegui pofcia effo Re colle milizie il viaggio, occupando di mano in mano i podi e le Terre, che i Franzefì andavano abbandonando, finché giunfe a Ventimiglia, Vilìafranca, e Mon-talbano, all’affedio de i quai Luoghi egli fu forzato a dover fermare il piede. Dovunque paffarono l’armi fue vincitrici, fegni ne re- darono