Anno MDCCXXV1; ghiere e regali, per non dire con tributi la loro amiftà, che pofcia alle pruove ii truova fovente inclinare alla perfidia. Tante vite d’uomini, tanti millioni s’impiegano da iCriftiani per far guerra fra loro: perchè non volgere quell’armi contro i nemici del nome Criftiano, turbatori continui della quiete e del commerzio del Mediterraneo? Di più non ne dico, perchè so, che parlo al vento. Anno di Cristo mdccxxvii. Indizione V. di Benedetto Xlil. Papa 4. di C A R L O VI. Imperadore 17. GIunse al fine di fua vita nel dì 16. di Febbraio dell’ Anno prefente France/co Famefe Duca di Parma e Piacenza, nato nel dì 19. di Maggio del 1678. Principe, che avea acquetato il crediro di rara Virtù, e di molta prudenza nel governo de’fuoi Popoli. Ancorché per edere difettofo di lingua, ammetteffe pochi all’udienza fua , pure non meno per sè , che per via di onorati Miniftri, accudì fempre all’amminiftrazion della Giuftizia,e mantenne la quiete ne’fuoi Stati, avendogli fervito non poco a confervarlo immune da’ guai fra i pubblici torbidi la parzialità e riguardo, che aveano per lui le Corti d’Europa, a cagione della generofa Regina di Spagna Eli-fabetta fua Nipote ex fruire, e Figlia della Ducheffa Dorotea fua propria Moglie. A lui fuccedette nel Ducato il Principe Antonio ho Fratello , nato nel dì 29. di Novembre del 1679. A quello Principe ( giacché il Fratello Duca avea perduta la iperanza di ricavar fuc-ceifione dal Matrimonio iuo ) più volte s’era progettato di dargli Moglie, affinchè egli tentaffe di tenere in piedi la vacillante fua no-bil Cafa -, ma fempre in fumo fi fciolfe ogni Trattato, per non accordarci i Fratelli Kell’appanaggio , eh’ egli pretendeva neceffario al fuo decoro nella mutazion dello Stato. Così i poco avveduti Principi d’Italia, per volere riftretta nella fola Linea Regnante la propagazione del loro Sangue, e col non proccurare , che una Linea Cadetta poiìà ammogliandofi fupplire i difetti eventuali della propria, han lafciato venir meno la nobiliffima lor profapia con danno graviflìmo anche de’ Popoli loro fudditi . Erano affai crefciuti gli anni addoffo al Duca Antonio, aveva egli anche ereditata la graffezza del Padre: pure tutti i fuoi Miniftri, e del pari la Corte di Roma, l’affrettarono toffo a fceglieriì una Conforte, abile a rendere frutti. Fu dunque da lui prefeelta la Principeffa Enrichetta d'Efie Figlia terzoge-Tomo XII. I 5 nita