XIV » zione fu neceflaria , e riufcì utile, poiché queflo Cardinale atterrò il » partito di Noailles, e de’Gianfenifli; e che al fuppoflo predicatore » non fi adattava un tal rrtefliere. Che poi l’altro foife creato per gratitudine, eifendo oggimai paffata in confuetudine la reflituzion del » Cappello, non è sì agevole a crederli. Fu veramente grato quello » Pontefice alla Caia Albani: ma la gratitudine la dimoflrò fegnando » al Card. S. Clemente quel Chirografo, in cui gli rimette tutte le fpe-» fe anche fuperflue, del viaggio di Germania , non condonategli mai » dal Papa fuo Zio. La coflanza in negare il Cappello a Bichi; e l’in-» veflitura di Napoli, di cui già parlammo , fon vere: ma quel fecondo » la norma delle antiche Bolle , ha bifogno di più lume. L’alterazione » data loro da Giulio il. benché la foftanza non fi variaffe, l’imitazio-» ne de’SucceiTori, e la iftaurazione della formula prefente riohiedeano, » che fi confultaffe il Card. Baronie ( ann. iogy. n. 124. & feq. ),per »rammentare con fondamento le antiche Bolle. All’anno 1722. tro-» viamo chiamato Patriarca dell'Indie, quello di Lisbona; ma farà »forfè error di flampa. Non lo è già l'affolura aifertiva, che Co-» fimo III. ( il quale morì a’ dì 31. Ottobre del 1723. ), e con eiTo la » Repubblica Fiorentina penfaffero di chiamare alla Succeffione il Prin-» cipe a Ottajano, cofa non penfata mai, nè potuta penfare per le ra-» gioni già dette nel Giornale dell’anno 1750. p. nb. e in queflo me-» defimo Articolo. Di Parma, e Piacenza dice beniffimo ( anno 1723. ), » che in difetto di 'mafchj della Cafa Farne fe, avevano a ricadere alla Ca~ » mera Apofìolica, foggiungendo un de’fuoi Canoni poco grati a’ Prin-» cipi , ma ben collocato : E un gran peffo, che la for^a regola il Mondo, » ed è da temere, che lo regolerà anche nell'' avvenire: ma fe ne voleva il » noflro gradimento, dovea parlar così, quand’ era tempo . Ed è nota-» bile in quefla occafione la libertà , con cui aiTerifce , che il Pontefi-» ce fece fare al congreffo di Cambray per me^o dell’ Abate Rota Audi-» tore di Monfign. Mejfei Nunzio Apofìo'ico nella Corte di Parigi una fo-» lenne protejla contro la difegnata Inveflitura. Falfiflimo. Al Pontefice » non mancano i Miniflri proprj, fenza ricorrere a’ Subalterni. La pro-» tefla la commife al Nunzio, il quale valendofi della facoltà di de-j v> legare , fi valfe del fuo Auditore uomo probo, e di baflante vivaci-» tà , e talento : Necnon quatenus ratione muneris quo fungeris, dice il Pa* » pa nel Breve al Nunzio, noflrce, & diclx Sedis in Regno Galliamm Nun-» eh ad prccdiclam Civitatem Cameracenfem perfonaliter accedere nequiveris, » aliquem probum, &prceflantem virum Ecclejiaflicum fubfìitucndi &c. Rouf-» fet tom. 1. a pag. 309. ad 327. »E’il vero, che de’Nunzj Pontifizj preffo i Sovrani, o non sa , o »non vuol fapere l’autorità: giacché l’anno 1724. avendo lodato in in or-