339 giore o minore, diventò anche il dissidio di due fazioni, pronte a impugnare le armi, a scendere sopra il pubblico mercato, a trasformarlo in campo di battaglia, quando la tensione degli animi non subì più alcun freno (1). Il popolo assistette melanconico e dolente al triste epilogo di questa lotta, di cui forse non intese il motivo. Esso aveva ripristinato l’antica consuetudine politica con altra speranza, fidente nell’opera dei Candiano. Fra il tumulto delle armi si assise equo e longanime giustiziere, sensibile alle amarezze paterne, che invocavano clemenza ; ma, custode dell’ordine, aprì la via dell’esilio a chi si era assunta la tremenda responsabilità di suscitare la guerra civile (2). Perchè tanta commozione ? Arduo è penetrare il misterioso segreto di anime inquiete e indulgenti, con mutevolezza quasi incomprensibile, a prospettive contradditorie. Quello stesso placito, che aveva pronunciato la parola di condanna e aveva ratificato la decadenza del figlio ribelle dalla dignità ducale con solenne promessa di mai più riammetterlo (3), a breve scadenza invocherà il suo ritorno e gli restituirà il pristino onore (4). Non sorprendono le rapide conversioni della folla, abituata ad agire secondo impulsi subitanei. Il mutar di simpatie nulla spiega. L’apparente incongruenza obbedisce a una riflessione logica dettata da imperativi stimoli interiori. Forse, ed è ragionevole una cauta riserva, nell’antitesi dei due uomini era specchiata l’antitesi di due^ motivi politici, che superava il valore singolare delle persone. Al tradizionale indirizzo, schiettamente marinaro, abbracciato dal vecchio duca con patriottico (1) Iohan. Diac., Chronicon cit., p. 137 : adeo ut quadam die utrarumque parcium milites ad pugnarti peragendam in Rivoalto foro conveniunt. Per il luogo del mercatum cfr. il mio lavoro sopra Rialto cit., p. 6 sgg. (2) Iohan. Diac., Chronicon cit., p. 137 : sed dum infirmo et vetulo patri maior pars populi obtemperaret, filiumque perdere vellet, tandem pater misericordia motus, ne illum occidere rogare coepit ; tamen volens popido satisfacere, extra pa-triam illum exire iussit. (3) Iohan. Diac., Chronicon cit., p. 137 : deinde omnes tam episcopi quam cuncto clero cum omni populo, facta conspiratione, iuraverunt quo nunquam nec in vita nec post hobitum patris eum ducem haberent. (4) Iohan. Diac., Chronicon cit., p. 138.